LAMPEDUSA – Due femori e un’anca. Sono questi i resti umani che sono stati recuperati sugli scogli di Cala Pulcino dai vigili del fuoco di Lampedusa. Si tratta di una porzione mutilata di cadavere, in avanzatissimo stato di decomposizione. Non è stato possibile, a prima vista, stabilire neanche il colore della pelle.
I resti umani sono stati già portati alla camera mortuaria dell’isola e sono, adesso, a disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento che dovrà stabilire a quali esami dovranno essere sottoposti. Verosimilmente si proverà a tracciare il Dna. Non c’è dunque nessuna certezza che i resti recuperati stamani siano di uno dei migranti che hanno perso la vita nel naufragio del 30 giugno scorso. Un’ipotesi che continua tuttavia a essere vagliata dagli inquirenti. Sul naufragio c’è un’inchiesta coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dal sostituto Maria Barbara Cifalinò.