CATANIA – Il Coisp, sindacato di polizia maggiormente rappresentativo, critica apertamente il questore di Catania, Vito Calvino, insediatosi nel maggio scorso. “Di recente gli abbiamo indirizzato numerose richieste sindacali – spiega la sigla – a tutela della categoria della polizia, della sicurezza della città di Catania e del rispetto della normativa volta a prevenire il rischio di contagio da Covid; ma il questore non ha dato alcuna risposta e non ha incontrato la segreteria provinciale, sottraendosi in tal modo a ogni forma di dialogo, creando un serio malcontento in seno al Coisp e demotivando il personale della polizia”.
Il sindacato segnala alcune criticità che riguardano la gestione delle volanti, “a cui, come noto, è assegnata la delicatissima funzione del controllo del territorio e della sicurezza dei cittadini. Le pattuglie, anche più di una contemporaneamente, anziché vigilare la zona di competenza, vengono impiegate in servizi di vigilanza fissa; ciò in chiaro contrasto con le circolari del dipartimento; tale impiego denota chiaramente una inadeguata attenzione nei riguardi della sicurezza locale e degli stessi operatori di polizia che, in caso di richiesta di ausilio su strada (come spesso accade), hanno poche pattuglie a disposizione”.
Si verifica anche, spiega il Coisp, “che la volante dedicata al controllo del territorio viene distolta dalla funzione di prevenzione per provvedere invece all’approvvigionamento dei pasti da somministrare alle persone fermate o in stato di arresto; anche tale circostanza è sintomo di disorganizzazione, in quanto è vero che bisogna farlo, ma il compito tocca a personale dedicato, non alle volanti”.
A ciò si aggiungono i cosiddetti codici rossi: “Tali interventi, importantissimi in quanto volti a tutelare le vittime vulnerabili, comportano spesso un impiego di 2-3 equipaggi per ore e ore. Anche in questo caso viene sguarnita la vigilanza del territorio catanese: bisogna trovare una valida alternativa volta a garantire il rispetto delle procedure legate ai codici rossi”.
Non è finita qui. “In una città come Catania – dice il sindacato – l’ufficio denunce della polizia è chiuso nelle fasce orarie serali e notturne, quindi si verifica un disservizio in danno dei cittadini e, chiaramente, in caso di denunce indifferibili, è sempre il personale delle volanti che deve sospendere la funzione di pronto intervento e ricevere la denuncia. Si verifica anche che, per motivi vari, i poliziotti in servizio alle Volanti rimangono in ufficio per mancanza di autovetture disponibili”.
E ancora succede che “i fermati (non arrestati) vengono collocati in stanze non idonee e, se stanchi, non hanno un luogo dove dormire, limitandosi ad avere a disposizione un sacco a pelo (già usato e poggiato per terra) dove riposare. In tali stanze il livello di igiene è scarso e tutto ciò è stato segnalato già da tempo al questore Calvino, richiedendogli di intervenire immediatamente poiché i poliziotti, che non vogliono assistere a simili scenari, in autonomia cercano di rendere detti luoghi più confortevoli dando conforto a molte persone presenti”. Infine il Coisp ha cercato un confronto con Calvino “anche per discutere sulle procedure volte a tutelare il personale dal rischio di contagio da Covid. Ancora nulla”.
Prende posizione anche il Siap di Catania (sindacato italiano degli agenti di polizia) con toni diversi rispetto ai colleghi del Coisp. “Il Siap ha da sempre affrontato questi temi, anche con il questore Calvino, in occasione degli incontri nei tavoli di contrattazione con i sindacati di polizia più rappresentativi, ovviamente si è messo immediatamente al lavoro per la risoluzione di problemi vecchi che si tramandano da tempo, dando priorità a quelli che sono gli interventi più urgenti, ma la coperta è terribilmente corta e i poliziotti sono chiamati ad enormi sacrifici, anche derogando alle loro normali e ordinarie funzioni – spiega il segretario provinciale Tommaso Vendemmia – Abbiamo apprezzato sin da subito l’implementazione delle volanti che da sei equipaggi sono passati a nove per turno, equipaggi attenti soprattutto nell’ambito degli interventi di violenza domestica rispondendo con efficacia al cittadino/a vittima di violenza, ma anche per il cambio di rotta sul tema logistico con i progetti attuati in questi ultimi due mesi di lavoro, nuovi locali al Commissariato di Acireale (oggetto di crollo del tetto), creazione della nuova camera Fermati presso il polifunzionale un progetto fermo da anni sboccato da una settimana che doterà le Volanti di un ufficio per trattenere le persone fermate, ma anche l’imminente spostamento di uffici al piano terra della questura ristrutturati da recente e ancora la dismissione di locali poco dignitosi con lo spostamento di importanti sedi (quali il settore polizia scientifica, telecomunicazioni, personale ecc). Questo permetterà di ridurre le vigilanze e implementare i commissariati di zona sedi anche di uffici denunce”.
“Il Covid 19 ha ulteriormente aggravato la situazione impegnando molte risorse per i controlli cittadini sempre fatti con ponderatezza e discrezione. Siamo preoccupati per il pensionamento di otre 90 poliziotti in meno di nove mesi e siamo preoccupati per l’età anagrafica importane nei poliziotti. Attendiamo risposte dal Dipartimento di P.S. come dal segretario ribadito dal nostro segretario generale durante i lavori del IX Congresso Nazionale a Roma alla presenza del Ministro degli Interni, del sottosegretario Nicola Molteni, del capo della polizia, e delle altre autorità dello Stato”.