Da giorni numerosi Comuni della Sicilia orientale sono sommersi dai rifiuti. La discarica di Lentini è satura e i camion carichi di spazzatura indifferenziata costretti a tornare indietro o, nelle migliore delle ipotesi, obbligati ad aspettare ore in fila in attesa del proprio turno. Il limite di 600 tonnellate di rifiuti al giorno, da conferire in ordine cronologico di arrivo all’impianto di fatto ha messo in crisi 150 Comuni di tre province (Catania, Siracusa ed Enna). La Regione trova una soluzione temporanea, ovvero quella di aprire le altre discariche, in attesa che i Comuni raggiungano la soglia del 65% di raccolta differenziata e che entrino in funzione i termoutilizzatori.
LA SCELTA DELLA REGIONE. La decisione dell’assessore regionale all’Energia, Daniela Baglieri, arriva al termine di una lunga giornata di proteste e di polemiche. Baglieri richiama il contenuto dell’ordinanza presidenziale (1/Rif) in base alla quale i gestori degli impianti dovranno consentire – per scongiurare il sovrapporsi di una eventuale emergenza di rifiuti con l’attuale situazione pandemica – l’ingresso in discarica dei rifiuti prodotti dai Comuni siciliani”.
“Ho anche sentito telefonicamente alcuni gestori – ha sottolineato l’assessore Baglieri in una nota – che in modo responsabile si sono dichiarati disponibili a dare il proprio contributo per scongiurare l’insorgere di ulteriore crisi. D’altro canto, abbiamo richiamato le Srr e i Comuni al rispetto della normativa vigente – continua l’assessore – Se non ci si adopera seriamente per un incremento sensibile della raccolta differenziata, non ci saranno impianti e programmi che tengano. La soluzione non può essere certo fare diventare la Sicilia una enorme discarica a discapito dei siciliani e dell’ambiente. Si è fatto di tutto nel mio ufficio e in questo assessorato per evitare che, con enormi esborsi, questi rifiuti andassero all’estero. Ebbene, al di là di qualche eccezione, la quantità del rifiuto differenziato da portare in discarica non è diminuita”.
“In ragione degli spazi attualmente disponibili e in base alle politiche sui rifiuti del governo Musumeci, ci adopereremo per evitare considerevoli aumenti della Tari a carico dei cittadini. Non si può chiedere in qualche mese, e neppure in qualche anno, di risolvere criticità e incrostazioni presenti e mai affrontate da decenni in Sicilia. La svolta che abbiamo operato con il bando per i termoutilizzatori – conclude Baglieri – darà, a medio termine, un valido contributo alla definitiva soluzione del problema, ma nell’immediato serve solo far crescere la differenziata”.
CATANIA RESPIRA. Tra i primi Comuni ad essere soddisfatti delle scelte dell’assessore regionale all’Energia c’è Catania, che con i suoi enormi quantitativi di rifiuti indifferenziati intasa proprio la discarica di Lentini. “Gli spiragli arrivati in queste ore da Palermo per poter conferire i rifiuti anche in altre discariche è già un passo avanti che deve subito concretizzarsi e farci riprendere al più presto la raccolta – spiegano in nota il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore all’ecologia Fabio Cantarella – Tutto ciò, seppure rimaniamo convinti che l’unica strada che dia una prospettiva a questa terra di Sicilia, sia unicamente quella della termovalorizzazione; un percorso che la Regione sembra avere imboccato e su cui bisogna insistere a ogni costo come unica soluzione praticabile, costruendo in tempi brevissimi i termovalorizzatori che servono in Sicilia. Ai cittadini -hanno concluso il primo cittadino e l’assessore- non possiamo far altro che chiedere un supplemento di collaborazione invitandoli, fino alla ripresa della raccolta, auspichiamo nelle prossime ore a gettare nei contenitori solo i rifiuti differenziati, evitando così di aggravare nei limiti del possibile una situazione oggettivamente difficile e problematica, che purtroppo non dipende dalla nostra volontà, anche se si intravede qualche spiraglio per sbloccare la situazione, almeno temporaneamente in attesa di soluzioni definitive: il nuovo appalto e i termovalorizzatori”
“Purtroppo – aggiungono sindaco e assessore- è una situazione che siamo costretti a subire e pur comprendendo le legittime rimostranze dei cittadini. Siamo consapevoli, per quanto riguarda Catania, per via di un appalto che abbiamo trovato al nostro insediamento, di non essere tra i comuni virtuosi per i livelli di differenziata, ma siamo anche pronti ad avviare una nuova fase con il porta a porta esteso a tutta la città, già dal prossimo 1 novembre, con la completa aggiudicazione dei tre lotti messi a bando e finalmente elevare il livello della raccolta indifferenziata. I primi due lotti sono già stati aggiudicati dalla SRR, mentre il terzo lotto la cui gara è andata ancora una volta deserta, i tecnici stanno elaborando un’assegnazione con procedura negoziata dell’appalto, avviando così finalmente un corso completamente nuovo in tutto il territorio urbano di Catania”.
I COMUNI VIRTUOSI. La possibilità di conferire in altre discariche tutela anche i sindaci dei cosiddetti Comuni virtuosi, ovvero quelle amministrazioni che hanno da tempo raggiunto e superato la soglia del 65% di raccolta differenziata, alcuni arrivando anche al 90%. Una decina di sindaci etnei aveva scritto una lettera aperta all’assessore Baglieri chiedendo di “non essere penalizzati dalle folli corse notturne in discarica e per non compromettere il lavoro culturale fatto con i cittadini per il giusto conferimento dei rifiuti”.