a.cig.) Una notte da Leon. E’ lui, Leon Sipos, centravanti croato 21enne pescato in Lettonia, a illuminare il debutto casalingo del Catania in campionato.
Una doppietta per allontanare i fantasmi della brutta sconfitta d’esordio con il Monopoli e celebrare nel modo migliore il ritorno dei tifosi al Massimino dopo un anno e mezzo di assenza imposta dal Covid.
Tutto risolto in 90 minuti? Andiamo per gradi. Il gruppo di Baldini ha bisogno di lavorare, crescere in ogni reparto e possibilmente essere puntellato con l’aiuto del mercato degli svincolati. Pensare di sostenere l’intero campionato con due ragazzi come il match winner e il coetaneo Luca Moro quali uniche soluzioni per il ruolo di centravanti è probabilmente chiedere troppo a una coppia di ventenni.
Così come caricare di aspettative Sipos facendolo diventare in una sera un piccolo (si fa per dire) Erling Braut Haaland in salsa etnea significa non fare un favore al ragazzo. Che però con la sua doppietta dimostra due cose: le proprie potenzialità e l’importanza di avere un riferimento al centro dell’attacco.
Quel riferimento che a Monopoli era mancato, con Russini penalizzato nel ruolo di falso nove, i rossazzurri lo trovano nel croato, che mette il suo marchio sul successo con l’aiuto della tremebonda difesa avversaria: due tocchi di giustezza davanti a Dini sfruttando altrettanti gravi errori di Fontana, prima tagliato fuori da un uno-due sulla trequarti e poi autore di una clamorosa svirgolata su un pallone a campanile.
In entrambi in casi l’assist arriva dal brillante Tommaso Ceccarelli e non è un caso. L’ex Feralpisalò è elemento di qualità, esterno elettrico che completa bene il tridente con Russotto (e manca ancora Piccolo) sfornando palloni interessanti per i compagni e cercando la porta più volte.
Nel 4-3-3 che Baldini schiera secondo previsione, con Provenzano e Sipos uniche novità, si notano maggiore compattezza e personalità rispetto all’esordio. La testa è quella giusta e si vede.
Il Catania parte forte e crea ripetute palle gol anche nella ripresa, sul doppio vantaggio, in particolare con Biondi, al suo secondo “debutto” in rossazzurro e altro elemento che potrà essere molto utile alla causa, e Russotto.
La partita la fanno i rossazzurri, anche se la mediana non gira sempre a dovere e la coppia di centrali difensivi, comunque cresciuta dopo la serataccia di sette giorni prima, qualche sbavatura se la concede ancora.
Un paio di conclusioni di Casoli e un colpo di testa di Bubas bloccate da Stancampiano e un tiro sballato di Alberti nella ripresa rappresentano la produzione offensiva di una Fidelis Andria con troppi limiti, soprattutto quando la palla la tengono gli altri.
Il Catania vince e lo fa con pieno merito chiudendo la serata nel modo più bello: sotto la curva, anzi la tribuna B visto che nord e sud erano chiuse. Una scena vista tante volte, ma sempre emozionante. Ci era mancata.
CATANIA-FIDELIS ANDRIA 2-0
Catania (4-3-3): Stancampiano 6; Calapai 6, Ercolani 6, Monteagudo 6, Pinto 6; Rosaia 5.5 (23′ st Biondi 6.5), Maldonado 5.5 (36′ st Greco sv), Provenzano 6 (36′ st Izco sv); Ceccarelli 7 (13′ st Russini 6.5), Sipos 7.5 (13′ st Moro 6), Russotto 6.5. In panchina: Sala, Albertini, Pino, Ropolo, Zanchi, Cataldi, Bianco. Allenatore: Baldini 7
Fidelis Andria (3-5-2): Dini 6.5; Sabatino 5 (14′ st Alberti 5.5), Fontana 4 (1′ st Venturini 5.5), Lacassia 5; Benvenga 5.5, Casoli 6, Bonavolontà 5.5 (26′ pt Di Noia 5.5), Bolognese 5.5, Carullo 6 (32′ st Nunzella sv); Favetta 5 (1′ st Tulli 5.5), Bubas 5.5. In panchina: Vandelli, De Marino, Pelliccia, Dipinto, Bordin, Di Noia, Gaeta, Spano. Allenatore: Panarelli 5
Arbitro: Di Cairano di Ariano Irpino 5.
Reti: 9′ pt Sipos, 46′ pt Sipos.
Note: spettatori 1472 (952 abbonati, 520 paganti), incasso 4.716,40 euro. Ammoniti: Benvenga, Di Noia, Rosaia, Russotto, Venturini, Greco. Angoli: 5-2. Recupero: 2′; 4′.