Rendere possibili i ricorsi diretti alla Corte costituzionale durante lo stato di emergenza pandemica. a cominciare da quelli che riguardano l’obbligo del green pass. Lo prevede un disegno di legge preparato dal Comitato dei giuristi siciliani che lo ha presentato in un incontro a villa Piccolo a Capo d’Orlando (Messina).
L’obiettivo dei giuristi è quello di aprire la strada a un cambio radicale delle procedure attuali in base alle quali le questioni di legittimità costituzionali possono essere sollevate solo in via incidentale davanti ai tribunali ordinari o amministrativi.
Da questi i ricorsi possono poi essere trasferiti alla Consulta ma solo se le questioni sollevate appaiano “non manifestamente infondate”. I proponenti del disegno di legge vorrebbero saltare questo passaggio, che considerano un filtro troppo stretto, quando c’è uno stato di emergenza nazionale, come appunto nel caso della pandemia da Covid.
Basterebbero, hanno spiegato gli avvocati Andrea Pruiti Ciarello e Rocco Mauto Todero, alcune centinaia di persone a “impugnare davanti alla Corte costituzionale i decreti legge che hanno introdotto il green pass, per ottenere un giudizio costituzionale molto rapido”.
La nuova norma produrrebbe così effetti politicamente rilevanti e sarebbe in grado di bloccare immediatamente misure introdotte con decreti ministeriali. Il testo del gruppo dei giuristi sarà consegnato a vari parlamentari. L’iniziativa, secondo i proponenti, avrebbe ottenuto l’apprezzamento di esponenti e deputati della Lega, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia tra cui il sen. Nazario Pagano (Fi), vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato.