Bronte si è stretta attorno ad Ada Rotini, uccisa a coltellate dal marito Filippo Asero nel giorno in cui i due avrebbero dovuto formalizzare la fine del loro matrimonio durato appena 11 mesi. Lei originaria di Noto, lui di Bronte e in passato accusato di omicidio.
La manifestazione statica organizzata Telefono Rosa Bronte onlus e promossa dal Comune di Bronte nel parco urbano ha visto la partecipazione di numero cittadini indignati dall’escalation di femminicidi degli ultimi giorni in provincia di Catania. “La nostra luce contro la violenza”, recitava uno striscione. E ancora: “La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti” su un altro lenzuolo bianco.
“Pochi giorni fa ad Acicastello, oggi a Bronte, domani non sappiamo dove, sappiamo che accadrà ancora. Non è possibile – ha detto il sindaco Pino Firrarello – Lo Stato deve punire severamente questi atti ignobili. Nessun essere umano può disporre della vita altrui. Il Parlamento però non può sottrarsi dalle proprie gravi responsabilità. Vedo ogni giorno i nostri rappresentanti litigare per i motivi più futili, mentre la gente muore perché i problemi veri e seri non vengono affrontati”.
L’omicidio di Ada e il tentato suicidio del suo carnefice potrebbero essere stati ripresi da una delle telecamere di sicurezza di un privato che abita nella zona del delitto. Una punterebbe proprio sul luogo dove è stato commesso l’omicidio. I proprietari dell’immobile non hanno visto il contenuto delle registrazioni che sono state portate vie dai carabinieri.