CATANIA – “Mentre il governo nazionale si accinge a varare il nuovo decreto legge per l’obbligo del green pass, esteso a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato, scoppia il caso di coloro che si trovano nel limbo poiché al momento non hanno la possibilità di vaccinarsi e sarebbero costretti, loro malgrado a doversi fare ogni due giorni il tampone a pagamento per ottenere il green pass”. A sollevare la questione è la Ugl di Catania, con il segretario territoriale Giovanni Musumeci che fa notare come ancora nessuno si sia preso carico di questa serie di casistiche particolari che interessano decine di cittadini.
“Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di diversi lavoratori che si trovano in questo stato paradossale e si sentono abbandonati a loro stessi, considerato che per loro non è stato previsto alcun tipo di procedimento. Si tratta di persone che hanno avuto il Covid da diversi mesi e non hanno certificato verde, però si trovano con un titolo anticorpale il cui livello è in una via di mezzo tra la non idoneità alla vaccinazione e la necessità di procedere quantomeno ad una dose. Motivo per cui nessun medico preposto si assume la responsabilità di prendere una decisione. Lo stesso vale per coloro i quali sono affetti da patologie che, al momento, non permettono l’inoculazione del vaccino a cominciare dai problemi cardiaci. Sono quindi soggetti che vorrebbero vaccinarsi, però non possono e, per di più, non c’è una direttiva che formalmente li esenta temporaneamente attraverso magari una certificazione”, aggiunge Musumeci.
“Neanche recandosi agli hub vaccinali hanno avuto riscontro, considerato che i medici (giustamente) senza alcuna direttiva non si assumono la responsabilità di decidere su queste situazioni limite. Oltre al danno, involontario, anche la beffa dei tamponi che dovranno non solo subire ma anche pagare per recarsi nei luoghi dove è già richiesto e dove sarà indispensabile il Green pass, visto che non hanno alcuna attestazione di esenzione”, conclude Musumeci.
Sulla questione proprio oggi si è espresso il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Il governo ha chiarito anche come funziona il green pass per coloro che hanno contratto il Covid nonostante una o entrambe le dosi di vaccino. Quando un cittadino ha ricevuto la prima dose e nell’attesa di ricevere la seconda contrae il Covid, entro i 14 giorni deve procedere a ricevere la seconda dose e in questo caso il green pass di 12 mesi partirà dalla somministrazione della seconda dose. Se lo contrae dopo 14 giorni da quando ha ricevuto la prima dose, non deve fare la seconda dose il Green Pass di 12 mesi partirà dal momento in cui è guarito”.
Si sono poi verificati casi di persone, ha spiegato Costa, “che avevano completato il ciclo vaccinale e che hanno contratto la malattia, in questo caso il Green pass riparte dal momento della guarigione con validità di un anno”. Il sottosegretario ha definito quelli indicati dal governo “chiarimenti opportuni poiché ci sono cittadini che si trovano in queste situazioni e c’era una sorta di limbo non definito. Il decreto di ieri ha chiarito tutta questa casistica”.