Il Catania c’è, il rigore no

di Alberto Cigalini. Un penalty inesistente permette al Catanzaro di replicare alla perla su punizione di Russini (f. Galtieri): finisce 1-1, prova di carattere dei rossazzurri

a.cig.) Serata di invenzioni. Lo è la punizione di Simone Russini, perla su calcio piazzato che manda in meritato vantaggio il Catania. E lo è il rigore trasformato da Carlini e incredibilmente concesso dall’arbitro Di Graci al Catanzaro per un tocco di braccio di Calapai almeno un metro fuori area.

Episodio chiave, che non può non generare rammarico in casa rossazzurra. Sentimento, però, che rispetto alle ultime uscite viene mitigato dal punto pesante strappato al Ceravolo e da una prestazione di carattere contro una delle avversarie più quotate del torneo.

La parte migliore della gara del Catania è la prima, quella in cui accade tutto. Baldini modifica l’undici di partenza per ben sei undicesimi rispetto all’uscita precedente cambiando portiere (Sala), laterale sinistro (Zanchi), mezzala destra (Greco) e l’intero tridente (Piccolo-Moro-Russini) e vede i suoi approcciare al meglio il match.

I rossazzurri aumentano subito i giri del motore, aggrediscono alto e ripartono forte. Russini, il più ispirato, prima si lancia in un contropiede concluso da un sinistro oltre la traversa e poi fa festa pennellando una splendida punizione a giro dal limite che non lascia scampo a Branduani.

Il Catanzaro è sorpreso, soffre. A tirarlo su arriva un gentile omaggio dell’arbitro che punisce con il penalty una correzione col braccio di Calapai su cross di Porcino. Il tocco c’è, ma c’è anche un piccolo particolare: siamo almeno un metro fuori area. Evidente a tutti, fuorché al direttore di gara. Carlini ringrazia e trasforma dal dischetto.

Il pari cambia l’inerzia del match, ma il Catania evita di rintanarsi nella propria metà campo chiedendo alle mezze ali, Greco in particolare, continui inserimenti per sostenere il tridente e chiamando Moro al lavoro sporco, fatto di sponde e punizioni da guadagnare in zona pericolosa. Solo nella ripresa, col trascorrere dei minuti, i rossazzurri abbassano il baricentro senza più ripartire, un po’ perché l’intensità si riduce (e con essa la presenza in mezzo al campo) e un po’ per evitare di rimanere scottati come accaduto già altre volte in questa stagione.

Il Catanzaro guadagna campo e ci prova su corner, situazione nella quale gli etnei continuano a correre troppi rischi, e con un paio di conclusioni di Vazquez e Porcino, ma difetta di precisione o trova sulla sua strada un reattivo Sala. La difesa catanese stavolta regge e il resto scorre via tra un’interruzione e l’altra di un match sempre più spigoloso, che l’arbitro non riesce a tenere in pugno nonostante ben undici ammonizioni consentendo il puntuale far west in area a ogni piazzato e colpi proibiti come la dura ginocchiata di Carlini a Greco che costa al centrocampista rossazzurro l’uscita in barella e al giallorosso il semplice giallo. Quasi otto minuti di recupero cambiano il conto dei falli e delle pedate scambiate reciprocamente, ma non quello dei gol. Finisce 1-1, con un rigore di troppo e un punto in più in classifica, il primo in trasferta di questo campionato.

CATANZARO-CATANIA 1-1
Catanzaro (3-5-2): Branduani 6; Scognamillo 5.5, Fazio 5.5, Martinelli 5.5; Bearzotti 6, Verna 6 (17′ st Welbeck 6), Risolo 5.5 (8′ st Vandeputte 6), Carlini 6, Porcino 6.5 (35′ st Tentardini sv); Vazquez 6 (35′ st Curiale sv), Bombagi 5.5 (17′ st Cianci 5.5). In panchina Nocchi, Romagnoli, De Santis, Monterisi, Cinelli, Ortisi, Gatti. Allenatore: Calabro 6
Catania (4-3-3): Sala 6.5; Calapai 6, Ercolani 6.5, Monteagudo 6.5, Zanchi 6; Greco 6 (20′ st Biondi sv), Maldonado 6 (37′ st Izco sv), Provenzano 6; Piccolo 6 (20′ st Rosaia sv), Moro 6 (36′ st Sipos sv), Russini 7 (28′ st Russotto sv). In panchina: Stancampiano, Pino, Claiton, Albertini, Pinto, Ropolo, Cataldi. Allenatore: Baldini 6.5
Arbitro: Di Graci di Como 4.5
Reti: 10′ pt Russini; 21′ st Carlini (rig)
Note: spettatori 2.733. Ammoniti: Scognamillo, Provenzano, Russini, Ercolani, Martinelli, Carlini, Cianci, Fazio, Biondi, Curiale, Tentardini. Angoli: 10-2. Recupero: 0′; 6′.

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