CATANIA – “Dopo più di un decennio Catania ritrova uno dei suoi simboli, la magnifica fontana dei Malavoglia realizzata e installata negli anni 70 nella grande piazza che ricorda uno dei nostri figli più grandi della nostra Catania. La riconsegniamo ai catanesi e ai turisti completamente restaurata grazie a un certosino lavoro di maestranze della ditta esecutrice e del Comune, che ha portato avanti un’azione di recupero che si è rivelato molto più complessa del previsto. Tanto che siamo dovuti intervenire per incrementare i fondi stanziati per la democrazia partecipata e la compartecipazione della St, per completare l’opera dello scultore nostro concittadino Carmelo Mendola”. Sono queste le parole del sindaco Salvo Pogliese ieri a conclusione di una brevissimo momento introduttivo all’accensione della fontana che ha richiamato la curiosità di numerosi cittadini, rappresentanti istituzionali, tra cui il prefetto Maria Carmela Librizzi e il presidente del Tribunale Francesco Saverio Mannino, i vertici delle forze dell’ordine e della polizia locale, assessori consiglieri comunali, con in testa il presidente Giuseppe Castiglione, consiglieri di circoscrizione, tra cui il presidente del III Municipio Paolo Ferrara.
Alle 19,55, del 3 settembre dopo oltre un anno di lavori, su disposizione del sindaco Pogliese hanno ripreso a funzionare i getti d’acqua del gruppo scultoreo di Mendola, che ha ritrovato il suo colore originario, con un effetto combinato tra le millimetriche intersezioni del basamento, completamente rifatto, producendo il grande effetto scenografico che per quarant’anni ha rappresentato una delle cartoline di Catania. Un evento salutato da un lungo applauso dei presenti che avevano anche apprezzato il lieve l’accompagnamento musicale sulle note di Mozart del quartetto Duprè dell’istituto musicale Vincenzo Bellini, alla breve lettura dell’attore Angelo Tosto dello Stabile etneo di un brano tratto dal decimo capitolo da “I Malavoglia” in cui si narra l’evento del naufragio della barca dei pescatori trezzoti e la sobria conduzione del presentatore Ruggero Sardo.
“E’ un giorno importante per Catania -ha spiegato ancora il sindaco- anche perché portiamo a compimento il percorso virtuoso della democrazia partecipata avviato nel 2017, per realizzare un’opera che i cittadini avevano mostrato di volere e che abbiamo ripreso al nostro insediamento, nonostante non fosse arrivata al primo posto nella consultazione. Questa giornata segna anche l’avvio simbolico delle celebrazioni verghiane, visto che il prossimo anno sarà il centenario della morte del grande scrittore verista celebrato in tutto il mondo e che ricorderemo, per come merita l’illustre nostro concittadino”.
Il sindaco Salvo Pogliese si è anche intrattenuto in un colloquio di ringraziamento con Ileana Mendola, figlia novantenne dello scultore Carmelo, scomparso nel 1976, appena pochi mesi dopo l’installazione del monumento verghiano, un’opera per la cui realizzazione aveva impiegato quasi venti anni. Il primo cittadino ha anche sottolineato che in piazza Verga stanno per essere installate sette telecamere in ausilio alla sicurezza e all’ordine pubblico, ma anche a tutela del decoro urbano, nell’ambito di un piano nazionale di quasi 250 telecamere, un circuito messo in rete per coprire la visione di gran parte del territorio e alcune delle quali già funzione. Da parte sua il prefetto Librizzi ha ricordato il valore simbolico dell’accensione della fontana nel giorno dell’eccidio di Carlo Alberto Dalla Chiesa, uno dei massimi interpreti della lotta alla legalità, prefetto di Palermo barbaramente assassinato assieme alla moglie e all’agente di scorta il 3 settembre del 1982.