E’ passato solo qualche giorno dal brutale omicidio di Viviana Zappalà, la 26enne di Trecastagni uccida ad Aci Trezza dal suo ex fidanzato dopo mesi di persecuzioni. Ma gli episodi di stalking, le persecuzioni e le violenze psicologiche e fisiche sulle donne non si arrestano.
Nel giro di 24 ore sono stati arrestati tre uomini, due nel Catanese e uno nel Siracusano, tutti accusati di violenza di genere e già destinatari di provvedimenti cautelari, quali il divieto di avvicinamento e l’ulteriore divieto di comunicazione con la parte offesa tramite qualsiasi mezzo, provvedimenti che ancora una volta si sono rivelati inutili a proteggere le vittime.
A Catania è finito in manette un uomo di 39 anni che ha perseguitato, con pedinamenti e telefonate di ogni genere la ex convivente di anni 27, fino a raggiungerla in sella al suo scooter nei pressi di via Medaglie D’Oro, dove la donna aveva appena parcheggiato, impedendole di scendere dall’auto e rivolgendole minacce ed imprecazioni.
“Schifosa…(epiteti irripetibili)…ti ammazzo di botte!” – le gridava l’uomo – tanto da indurre la vittima a temere il peggio e riprendere con il telefonino la targa del motociclo. Non contento, dopo essersi inizialmente allontanato, il 39enne è ritornato dopo pochi minuti con aria minacciosa e intimidatoria e le si è avvicinato di nuovo, salvo poi allontanarsi non appena accortosi che la ex stava parlando al telefono con i carabinieri. L’uomo è stato bloccato e trasferito in carcere.
Un altro stalker, un 41enne di Mascalucia, è stato arrestato per aver perseguitato la ex moglie di 42 anni. L’indagato transitava con la propria auto in orario notturno sotto casa della vittima, violava ripetutamente il divieto di comunicazione con la donna inviandole numerosi messaggi, anche attraverso i social network e in più occasioni, durante le videochiamate con il figlio alla presenza della madre, la insultava e la offendeva pubblicamente. Per l’uomo sono scattati agli arresti domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico.
A Cassaro (Sr) una donna di 47 anni, perseguitata da tempo dal suo ex convivente che evidentemente non voleva rassegnarsi alla fine della loro storia, si è rivolta ai carabinieri per la denuncia. Nonostante i ripetuti dinieghi, l’uomo, un 52enne di un piccolo centro montano della provincia, continuava a contattare e a ricercare la donna all’interno e nei pressi dei luoghi da lei frequentati, nel vano tentativo di ricucire il loro rapporto ormai terminato.
Inutile, anche in questo caso, la misura del divieto di avvicinamento, violato costantemente. In almeno due occasioni ha infatti raggiunto ed approcciato la donna all’interno di un bar nel quale era seduta ad un tavolino con amici ed in più circostanze l’ha contattata telefonicamente, utilizzando anche i cellulari di terze persone per indurla a rispondere con l’inganno e forse anche per evitare di lasciare traccia telematica delle proprie telefonate. Anche per questo stalker sono scattati gli arresti domiciliari.