Niente green pass per chi sale a bordo di un taxi o per un idraulico che viene a casa, che però dovrà averlo come tutti gli altri liberi professionisti quando accedono a un luogo di lavoro pubblico o privato. Palazzo Chigi ha pubblicato l’aggiornamento delle Faq sul sito del governo rispondendo alle domande scaturite dall’approvazione del decreto che estende l’obbligo del green pass a tutto il mondo del lavoro. Ecco nel dettaglio le novità.
LAVORATORI AUTONOMI – Il governo chiarisce che non c’è obbligo del pass per i clienti di un taxi mentre coloro che ricevono in casa un idraulico, un elettricista o un qualsiasi altro tecnico per una riparazione non dovranno controllare se ha il certificato in quanto “non sono datori di lavoro ma stanno acquistando dei servizi. Resta fermo che è loro facoltà chiedere l’esibizione del green pass”.
Diverso invece il discorso per colf e badanti. In questo caso infatti “il datore di lavoro è tenuto a verificare che la dipendente abbia il green pass”. Il libero professionista dovrà però avere il pass. “Quando accede nei luoghi di lavoro pubblici o privati per lo svolgimento della propria attività lavorativa viene controllato dai soggetti previsti dal decreto-legge n. 127 del 2021. Il titolare dell’azienda che opera al suo interno viene controllato dal soggetto individuato per i controlli all’interno dell’azienda”.
I privati non dovranno però avere delle piattaforme di controllo analoghe a quelle della scuola o del pubblico impiego. “Al momento non sono previste piattaforme analoghe – dice il governo – se ne potrà verificare in seguito la realizzabilità da un punto di vista tecnico ed eventualmente modificare il Dpcm che disciplina le modalità di verifica”.
SMART WORKING E CONTROLLI AZIENDE – Palazzo Chigi chiarisce anche che chi lavora sempre in smart working non dovrà avere il pass, che “serve per accedere ai luoghi di lavoro. In ogni caso – aggiunge però – lo smart working non può essere utilizzato allo scopo di eludere l’obbligo di green pass”. Quanto ai controlli, il governo sottolinea che quelle aziende che effettueranno le verifiche a campione sui dipendenti non incorreranno nelle sanzioni nel caso in cui un controllo delle autorità dovesse riscontrare la presenza di lavoratori senza green pass, “a condizione che i controlli siano stati effettuati nel rispetto di adeguati modelli organizzativi come previsto dal decreto legge 127 del 2021”.
RESTA DISTANZIAMENTO – Il green pass non fa venire meno le regole di sicurezza previste dalle linee guida e dai protocolli vigenti e, dunque, rimane il metro di distanza nei luoghi di lavoro.