La Guardia di Finanza di Catania hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Catania, nei confronti di un cinquantenne di Ragalna, gravemente indiziato di illecita coltivazione di sostanza stupefacenti.
L’uomo, ricercato dallo scorso 29 luglio, si era sottratto all’arresto dandosi ad una precipitosa fuga in occasione della recente operazione compiuta dai medesimi militari in agro di Misterbianco, quando venne rinvenuta un’estesa piantagione costituita da 740 piante di marijuana, sapientemente piantumate tra gli alberi di arance e di limoni su un appezzamento di terreno di oltre mille metri quadrati di un ignaro proprietario.
A vigilare e custodire la piantagione, munita di un complesso sistema di irrigazione, vi erano – secondo quanto emerso dalle indagini – l’odierno indagato e il giovane di Ragalna precedentemente arrestato in flagranza del reato di coltivazione di sostanze stupefacenti dai “baschi verdi” di Catania.
La grandezza e l’estensione della piantagione, nonché il suo intrinseco valore economico che si aggirava intorno al milione e mezzo di euro, imponeva ai due presunti concorrenti nel reato di vivere stabilmente presso il fondo coltivato a marijuana all’interno di un capanno ivi costruito, munito di tutti i comfort – cucinino a gas, letto, televisore, acqua e cibo a sufficienza per giorni – oltre a tutti gli utensili utilizzati per la coltivazione e la lavorazione dello stupefacente. L’attività di indagine di polizia giudiziaria ha permesso di sottrarre alla criminalità un ingente quantitativo di stupefacente, a tutela della salute pubblica e di scongiurare che quanto eventualmente ricavato dalla vendita dello stupefacente contribuisse alla conservazione, al mantenimento e allo sviluppo di potenziali consorterie criminali.