Nell’ultimo giorno di campagna elettorale, tra comizi dei candidati e appelli al voto prima del silenzio, scoppia a Milano il caso della ‘lobby nera’ per finanziare la campagna di Fratelli d’Italia, che porta a due giorni dalle urne all’autosospensione di Carlo Fidanza, eurodeputato e capo delegazione a Bruxelles del partito, e all’apertura di un’inchiesta della Procura di Milano con le ipotesi di finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio . A far scoppiare il caso è un’inchiesta di Fanpage al cui centro ci sono richieste di finanziamenti in nero, sistemi di ‘lavanderia’ per ripulirli, condite da incontri con esplicite battute razziste, fasciste, sessiste e antisemite. E’ questo lo spaccato che emerge dal video girato con una telecamera nascosta dal giornalista della testata, che per tre anni si è finto un imprenditore interessato a finanziare la campagna elettorale per le comunali a Milano del partito e in particolare della candidata al Consiglio comunale Chiara Valcepina.
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha chiesto a Fanpage di poter visionare tutto il girato: “Non giudico i miei dirigenti sulla base di un filmato curiosamente mandato in onda a due giorni dal voto e montato da voi. Poi sia nel bene sia nel male sono pronta a valutare l’intera vicenda”, ha detto. Al centro dell’inchiesta c’è anche Roberto Jonghi Lavarini, il ‘Barone nero’, nota figura dell’estrema destra milanese già condannato a due anni per apologia di fascismo. E’ lui che presenta Carlo Fidanza al giornalista e l’eurodeputato gli spiega che può contribuire alla campagna elettorale versando sul conto corrente o “se è più comodo fare del black”, tanto, come spiega il ‘Barone Nero’, ci sono una “serie di lavatrici” per il finanziamento. Nel corso del video poi si assiste, durante gli aperitivi elettorali, a battute su ebrei e neri, a richiami ad Hitler e a prostitute.
Le battute non risparmiano neanche il candidato sindaco del centrodestra, Luca Bernardo, definito “orso Yoghi” dalla Valcepina, e il giornalista di Repubblica Paolo Berizzi, sotto scorta perché minacciato dai neonazisti. “Battute e goliardate da bar” le ha definite Jonghi Lavarini, che rischiano però di finire in un secondo fascicolo della Procura milanese e che hanno provocato la durissima reazione della Comunità ebraica di Roma e della sua presidente Ruth Dureghello secondo cui “non può esserci spazio nei partiti dell’arco costituzionale per chi fa il saluto romano, inneggia a Hitler e insulta neri e ebrei”. Le ha replicato a stretto giro Giorgia Meloni secondo cui in Fratelli d’Italia “non c’è spazio per antisemitismo e razzismo”. Ma intanto il caso è montato e Carlo Fidanza ha deciso di autosospendersi, chiarendo di non aver “mai ricevuto finanziamenti irregolari e che non c’è mai stato in me alcun atteggiamento estremista, razzista o antisemita”.
Chiara Valcepina tramite il suo legale ha invece diffidato Fanpage e La7 dal mandare in onda il servizio così realizzato “in modo evidentemente strumentale”. Per tutto il giorno si sono susseguite le reazioni degli esponenti politici, con il segretario del Pd, Enrico Letta, che definito “semplicemente orribili le commistioni documentate da Fanpage e Piazza Pulita”, aggiungendo che Letta l’autosospensione di Fidanza “non basta”. Concetto su cui concordano gli eurodeputati del Movimento 5 stelle che hanno chiesto le dimissioni dell’europarlamentare milanese. Il leader della Lega, Matteo Salvini ha spiegato di non voler commentare perché “lo sciacallaggio non è uno sport che mi piace, lo lascio a sinistra”. Per Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali ed esponente di Forza Italia, “nel centrodestra non c’è e non ci potrà mai essere spazio per tesi o gesti neofascisti o neonazisti”.