a.cig.) Si potrebbe cominciare dalla vittoria sfumata per un soffio. Dai gol incassati in chiusura delle due frazioni. Dalle ennesime reti subite da calcio piazzato. Dai rimpianti, per farla breve. Ma non sarebbe l’approccio corretto.
Il 2-2 con l’Avellino non può essere raccontato in maniera normale perché non è stato preceduto da giorni normali. Il mancato rispetto delle scadenze federali, gli stipendi non corrisposti, l’ulteriore penalizzazione in arrivo, il futuro del club a gravissimo rischio sarebbero potuti diventare la premessa quasi fisiologica di una serata da tregenda sul rettangolo di gioco.
E invece no. C’è un Catania che resta sul pezzo, che continua a rispondere presente, che fa gruppo invece di disgregarsi. E’ il Catania che va in campo a giocarsela senza remore contro l’Avellino, per inciso formazione con ambizioni precise seppur protagonista di un avvio di stagione non brillante.
Come contro la Virtus Francavilla, gli uomini di Baldini mostrano, prima di ogni altra cosa, personalità, grinta, professionalità. Con una leva in più a spingerli: il ritorno del tifo organizzato in curva nord. Cori e colori – spunta anche uno striscione di contestazione alla proprietà (“Società Incompetente, Gestione Imbarazzante”) – si fanno sentire e vedere e aiutano i rossazzurri a tenere testa agli irpini sino a sfiorare la vittoria.
I tre punti sfuggono per un soffio, quando sembrava ormai fatta. Il Catania, che si concede un turnover limitatissimo (solo due cambi rispetto a domenica scorsa), va avanti due volte. La prima dopo neppure dieci minuti con l’immancabile Moro, puntuale all’appuntamento col gol (l’ottavo, il settimo nelle ultime cinque giornate) e col pallone in piena area dopo una grande accelerazione di Zanchi, una delle due novità di giornata (l’altra è Russotto). La seconda con Claiton, ormai titolare fisso in difesa, pronto a spedire in fondo al sacco da due passi (con la complicità di Silvestri, rimasto bassissimo) un pallone impennatosi sugli sviluppi di un angolo, smanacciato alla meno peggio da Forte e spedito verso la porta da Rosaia in acrobazia.
Il doppio allungo, che una splendida rete di Moro annullata per fuorigioco subito dopo il 2-1 avrebbe potuto tramutare in ipoteca definitiva sui tre punti, non basta perché i padroni di casa pagano dazio a una lacuna ormai nota subendo altri due gol da piazzato: Plescia pareggia prima dell’intervallo girando in piena area una punizione di Aloi da trenta metri e passa; Silvestri, lasciato troppo libero di saltare, svetta a 3′ dallo scadere sovrastando Rosaia, peraltro autore di una prestazione positiva, e battendo Sala, che tocca senza evitare che la palla entri in rete.
Un 2-2 maturato in dieci contro dieci, visto che a mescolare le carte nell’ultimo quarto d’ora era arrivata la doppia espulsione di Kanoute e Calapai dopo una lite tra i due per un pallone che l’attaccante ospite aveva cercato di riprendersi con una certa foga da un raccattapalle che tergiversava nella restituzione.
Sembrava avercela fatta, il Catania, nonostante le solite sbavature difensive (da brividi un buco di Monteagudo a metà primo tempo con diagonale alla disperata di Zanchi per fermare Plescia) e qualche occasione per gli ospiti, autori di un avvio di gara assai deciso e nella ripresa a lungo in pressione nella metà campo avversaria, pur senza costruire palle gol clamorose.
E’ andata diversamente, ma in una serata come questa, in un periodo come questo, l’orgoglio batte il rammarico. E se non siete d’accordo andate a guardare l’immagine della squadra applaudita dalla curva (e non solo) a fine gara.
CATANIA-AVELLINO 2-2
Catania (4-3-3): Sala 5.5; Calapai 5.5, Claiton 6.5, Monteagudo 5, Zanchi 7 (39′ st Ropolo sv); Rosaia 6.5, Maldonado 6 (18′ st Provenzano 6), Greco 6 (39′ st Biondi sv); Russini 6 (31′ st Albertini 5.5), Moro 6.5, Russotto 6 (18′ st Ceccarelli 6). In panchina Stancampiano, Borriello, Pino, Ercolani, Izco, Cataldi, Sipos. Allenatore Baldini 6.5
Avellino (3-4-2-1): Forte 5.5, Silvestri 6, Dossena 6, Bove 6 (36′ st Gagliano sv); Rizzo 5.5 (24′ st Micovschi 5.5), Aloi 6, De Francesco 5.5 (36′ st Mastalli sv), Tito 7; Kanoute 5, Di Gaudio 6; Plescia 6.5 (40′ st Messina sv). In panchina Pane, Sbraga, Mignanelli, Matera. Allenatore Braglia 6
Arbitro: Maranesi di Ciampino 5
Reti: 8′ pt Moro, 44′ pt Plescia; 12′ st Claiton, 42′ st Silvestri
Note: spettatori 3.349 (1.034 abbonati, 2.315 paganti), incasso 28.683 euro. Ammoniti:
Rosaia, Rizzo, Kanoute, Aloi, Calapai, Claiton, Zanchi, Biondi. Espulsi Calapai e Kanoute per doppia ammonizione. Angoli 2-6. Recupero: 4′; 5′.