PALERMO – La polizia ha arrestato una banda accusata di gestire una delle più fiorenti basi di spaccio nella zona dello Sperone con un giro d’affari di 5mila euro al giorno. Tre sono finiti in carcere ed altrettanti ai domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico. La base di spaccio era in via Di Vittorio, punto di riferimento per centinaia di “clienti”, provenienti da altri quartieri del capoluogo o dalla parte orientale della provincia palermitana.
Il fulcro dell’attività è stato registrato nei pressi di un bar dello Sperone. Le telecamere della polizia hanno filmato tutti i nascondigli utilizzati dai pusher. La droga veniva passata attraverso i tetti degli esercizi commerciali, messa in cavità naturali del terreno o addirittura calata dagli appartamenti attraverso i tradizionali panieri.
Sono finiti in carcere Gaetano Ingrassia , 31 anni, considerato al vertice dell’organizzazione, Vincenzo Marino, 26 anni, Pietro Argeri, 32 anni. Ai domiciliari Sebastiano Chiappara, 23 anni, e Lorenzo Testa, 31 anni. Provvedimento di arresti domiciliari è stato notificato anche Giacomo Cannizzaro, 30 anni, che si trova già in carcere.
La banda utilizzava anche un minorenne come vedetta. Sul ragazzo c’è una segnalazione al tribunale per i minorenni. Lo spaccio si svolgeva attorno al bar Vaccarella in via Di Vittorio a Palermo. Il bar è stato chiuso e il questore di Palermo Leopoldo Laricchia ha sospeso la licenza.