CATANIA – Si è concluso sull’Etna il 52° evento parossistico registrato dallo scorso febbraio. E’ stato uno dei più intensi per rilascio di energia. Oltre alla fontana di lava, accompagnata da violenti boati, dal cratere di Sud-Est è emerse un’intensa e alta nube eruttiva che ha provocato caduta di cenere e materiale piroclastico sui paesi del versante nord-est del vulcano come Piedimonte e Linguaglossa, ma anche a Mascali. Pioggia di cenere è stata segnalata anche nel territorio di Taormina.
Sono ancora alimentati i flussi lavici che emergono dal cono del Sud-Est e si dirigono nella valle del Bove. I livelli del tremore dei canali magmatici dell’Etna sono ‘crollati’ su valori medio alti e appaiono, dalla strumentazione dell’Ingv-Oe di Catania, in ulteriore calo. Stamattina erano decisamente alti.
La fontana di lava al cratere di Sud-Est è cessata intorno alle 12.20, mentre continua una modesta emissione di cenere. I vulcanologi hanno osservato una breccia dalla quale hanno avuto origine i flussi di materiale piroclastico.
Tutti i fenomeno non sono stati osservabili bene a distanza a causa di una copertura nuvolosa che consente una visualizzazione estremamente discontinua e parziale dell’area sommitale del vulcano. L’Ingv ha emesso un avviso per l’aviazione (Vona) di colore ‘rosso’, ma l’aeroporto di Catania è rimasto operativo.
Grande preoccupazione per la Coldiretti, che vede tornare l’incubo nelle campagne siciliane: “Sale a otto mesi il conto delle emissioni di cenere che sino a oggi hanno causato danni alle coltivazioni, ai quali si aggiungono i disagi per chi è costretto alla pulizia straordinaria delle canalette di scolo, o alle pulizia delle strade rurali. Un’ulteriore dimostrazione che siamo di fronte a cambiamenti per il vulcano e che quindi bisogna avviare un nuovo sistema di interventi che salvaguardi anche gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc. Si tratta di una emergenza continua, una vera e propria calamità quotidiana”.
‘Pioggia’ di cenere e lapilli sui paesi etnei, ma anche su un tratto dell’autostrada Catania-Messina e su Taormina e il suo distretto turistico. Materiale piroclastico, compreso delle piccole ‘pietre laviche’, è precipitato copioso soprattutto nella fascia nord-est del versante dell’Etna. A Taormina il fenomeno ha incuriosito i turisti che hanno girato video e scattato foto e selfie.