ROMA – “Nella sede della Cgil sono entrato per curiosità. Sono comunque intervenuto per dissuadere il corteo a dirigersi verso corso d’Italia e deviarlo affinché non raggiungesse gli uffici del sindacato”. Si è difeso così, davanti al gip, Lorenzo Franceschi, il 58nne di Arezzo militante di Forza Nuova arrestato per gli scontri del 9 ottobre scorso a Roma, nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
L’atto istruttorio ha riguardato anche l’altro arrestato, Massimiliano Ursino, 44 anni leader di Palermo del movimento di estrema destra. I due sono accusati di devastazione e resistenza, entrambi fattispecie pluriaggravate. I due, rispondendo alle domande del pm Gianfederica Dito, hanno sostenuto che Forza Nuova “non opera più da circa 2 anni e di avere appreso della manifestazione contro il Green pass tramite chat”. Ursino ha affermato di avere utilizzato il megafono per “invitare i manifestanti a non entrare alla Cgil”. In base a quanto si apprende i difensori non hanno fatto istanza di scarcerazione.