I campioni della monogamia? Sono i topi californiani e le rane peruviane. Ma anche le tilapie tanzaniane, lo spioncello europeo e gli arvicola nebraskiani. Lo riporta uno studio dei ricercatori delle università del Texas, di Bristol e di Stanford.
Analizzati da Rebecca L. Young e Hans A. Hofmann insieme ad altri 12 ricercatori dell’Università del Texas e di altri atenei, i geni del peromyscus californicus (topo tipico della California), della ranitomeya imitator (rana originaria del Perù), della xenotilapia (pesce che vive in Africa nel Lago Tanganica), dell’anthus spinoletta (uccello comune tipico dell’Europa) e del microtus ochrogaster (piccolo roditore del Nebraska), sono risultati contenere il “corredo della monogamia”.
In altrettante specie strettamente imparentate con queste tale corredo è però risultato assente. La ricerca si intitola “Conserved transcriptomic profiles underpin monogamy across vertebrates” ed è stata pubblicata su Pnas (National academy of sciences degli Stati Uniti).
Un’altra ricerca, coordinata da Brendan Zietsch dell’università del Queensland, condotta su un campione di 7.300 persone di entrambi i sessi, che ha dimostrato che il 63% dei comportamenti fedifraghi degli uomini e il 40% di quelli delle donne sono legati a una “interferenza genetica”.
Altre ricerche ancora – presentate da Richard Balon della Waynestate university di Detroit al Congresso dell’Associazione europea di psichiatria – indicano come a rendere più inclini alla fedeltà o al tradimento sono particolari assetti genetici dei sistemi della dopamina e dell’ossitocina.