“Sono felice perché dal 24 di settembre si è determinata in Sicilia una condizione di regressione dei parametri relativi al Covid-19 e perché questa sta proseguendo a dimostrazione del fatto che le azioni di contenimento dell’epidemia, che ha determinato il presidente Musumeci con le sue ordinanze, e il senso di responsabilità dei siciliani verso la vaccinazione, stanno riuscendo ad allontanarci dal rischio di ulteriori restrizioni”.
Così l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, intervenuto oggi a Caltanissetta al congresso “Highlights in neurology”. “Ovviamente il mio è un appello – ha continuato Razza -, non mi piace inseguire la zona se sarà bianca o gialla quattro giorni prima o quattro giorni dopo, penso che non sia un grande problema per i siciliani. E’ un grande problema invece per i siciliani prepararci all’autunno, prepararci al momento in cui potranno insorgere anche le normali sindromi influenzali e arrivarci nel modo adeguato con il completamento del target vaccinale previsto dal commissario Figliuolo, e con l’avvio della terza dose”.
“Fino a qualche tempo fa eravamo sempre primi per nuovi contagi, ora lo siamo saltuariamente nel segno di una regressione dell’epidemia che probabilmente vedremo ulteriormente regredire nelle prossime giornate. Ma io non seguo la contabilità dei contagi. Quello che avverto positivamente è il diminuire significativo della pressione sulle strutture ospedaliere che è un elemento molto importante per potere restituire molti reparti alla cura dei pazienti che hanno patologie diverse dal Covid”, ha detto Razza.
Infine “nei confronti dei sanitari che non si vaccinano la legge è chiara. Peraltro ritengo che un medico, un infermiere o un operatore sanitario che non si vaccina ha la stessa credibilità di un prete che non crede in Dio. Le sanzioni per i sanitari che non si vaccinano devono esserci e in alcuni casi sono in fase avanzata. Vedo che di fronte ad una linea dura c’è stata una risposta forse non troppo convinta ma una crescita delle vaccinazioni. Mi auguro che sia così in tutti i servizi essenziali”.
Per le terze dosi “intanto si comincia con la popolazione fragile e immunodepressa perché queste sono le indicazioni che provengono dal ministero della salute. Sta andando bene, c’è una disponibilità, e d’altronde è destinata a persone che sono fortemente motivate avendo fatto già le prime due dosi”.