Il giudice monocratico Miriam D’Amore del Tribunale di Gela ha condannato due funzionari di Rfi e ne ha assolti altri sette per la morte di tre operai, travolti il 17 luglio del 2014 da un treno regionale mentre lavoravano ai binari della tratta ferroviaria Gela-Licata, tra le contrade Burgio e Carrubba. Nell’incidente persero la vita Antonio La Porta di Porto Empedocle, Vincenzo Riccobono di Agrigento e Luigi Gaziano di Aragona. Il pubblico ministero aveva chiesto pene comprese fra 6 e 8 anni di reclusione.
Sono stati condannati a due anni ciascuno (pena sospesa e non menzione) per omicidio colposo plurimo il dirigente centrale operativo della sala di coordinamento centro controllo della circolazione di Palermo, Pietro Muscolino, e il responsabile della linea operativa della tratta Canicattì-Gela, Rosario Cilluffo. I due imputati avrebbero dovuto valutare il rischio che correvano gli operai e interrompere la circolazione ferroviaria.
Sono stati assolti l’ex amministratore delegato di Rfi, Michele Mario Elia; il responsabile della direzione territoriale di Palermo, Andrea Cucinotta; il dirigente dell’unità territoriale di Caltanissetta, Concettina Vitellaro; il capo impianto del reparto lavori, Pietro Messina; il capo reparto pianificazione unità territoriale di Palermo, Carmelo Lapaglia; Giovanni Costa, responsabile della direzione tecnica. Non hanno commesso il fatto gli imputati difesi dagli avvocati Francesco Bertorotta, Fabrizio Biondo, Vincenzo Lo Re, Francesco Crescimanno, Salvatore Buggea, Assolta anche Rfi (avvocato Giovanni Grasso) che rispondeva di un illecito amministrativo.