PALERMO – “Le imprese pubbliche e private del trasporto di linea su gomma urbano ed extraurbano da troppi mesi attendono di avere dalla Regione siciliana, ormai diventata troppo sorda ai nostri appelli, 50 milioni di euro, somme che fanno parte degli importi in acconto che lo Stato ha da mesi trasferito alla stessa Regione a titolo di partecipazione, in periodo di pandemia da Covid, sia per i mancati ricavi da traffico che per il pagamento dei servizi aggiuntivi per il trasporto in sicurezza degli studenti nell’anno scolastico 2020-2021”. Lo dice Antonio Graffagnini, presidente di Anav (Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori) Sicilia, che rilancia la richiesta di attenzione da parte dell’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti Marco Falcone, al presidente Nello Musumeci e all’intero governo regionale.
I fondi stanziati dallo Stato da tempo sono stati erogati alle aziende beneficiarie in tutte le regioni italiane, ma “soltanto la Regione Siciliana non ha ancora trasferito quegli importi alle aziende con motivazioni assolutamente non note – sottolinea Graffagnini – e a quanto detto va aggiunto che anche le somme trasferite a titolo di partecipazione dello Stato alla copertura degli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali, anch’esse da tempo, non sono ancora state erogate alle nostre imprese”. Ma Graffagnini lancia un allarme non da poco, perché la Regione siciliana rischia di perdere i trasferimenti dello Stato in materia di ammodernamento del piano autobus considerati i ritardi con cui sta gestendo la predisposizione dei piani operativi.
“Le altre regioni – sottolinea – hanno già provveduto a deliberare i piani di assegnazione e nel corso di un convegno di quindici giorni fa, il ministero ha anticipato che ulteriori ritardi non saranno consentiti e le somme saranno trasferite ad altre regioni italiane che hanno già operato”.