“Via Louis Braille è la dimostrazione plastica che conferma Catania quale città degli eterni paradossi”. Così osserva Andrea Bruno, referente regionale dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (Anvcg), già responsabile del Polo Tattile Multimediale della Stamperia Regionale Braille. “La strada intitolata all’inventore del sistema di lettura per non vedenti, a memoria della loro presenza nella nostra società, è tra le principali arterie urbane a non potere essere da loro attraversata. La segnaletica stradale è sbiadita e non visibile agli ipovedenti, i marciapiedi non sono percorribili perché divelti dalle radici degli alberi, il manto sgretolato presenta dislivelli a opera, nella maggior parte dei casi, delle precipitazioni atmosferiche”, sbotta Bruno.
“Pericolosi ostacoli composti da importanti massi, lastre di pietra sovrapposti e vari detriti, poi, intervengono anche sulle strisce pedonali a ridosso dello stesso marciapiede e, seppur sia presente un semaforo di attraversamento pedonale, il cicalino di segnalazione acustica è guasto. Se non bastasse, questa condizione disastrata, si verifica in prossimità della sede dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Catania. Come si può garantire autonomia e dignità alle persone con disabilità se non possono percorrere la via a loro dedicata?”, continua Bruno.
“Dico a me stesso che occorre avere sempre fiducia nelle istituzioni. Oggi mi trovo invece a confidare nella sensibilità del sindaco Salvo Pogliese e dell’assessore al ramo affinché si rendano conto in prima persona delle difficoltà che i disabili sono costretti a vivere nel quotidiano e si adoperino quanto prima a rendere effettivi diritti basilari giuridicamente riconosciuti, dall’eliminazione di barriere all’accessibilità, oltre alla percorrenza delle nostre strade”, conclude Bruno.
Diverse, anche di recente, sono state le segnalazioni per il tratto di via Louis Braille dove ha sede l’Unione Italiana Ciechi con esiti negativi. Le radici degli alberi sollevano la pavimentazione e, pertanto, si rendono necessari interventi ragionati e importanti. “Per noi non vedenti, per le mamme con i loro bambini e per chi usufruisce dei nostri ambulatori è un problema”, afferma il presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Rita Puglisi. “Il punto, essendo frequentato da molti cittadini, diventa molto pericoloso e quasi inaccessibile per tutti”.
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