Il centrosinistra vince nelle città al voto. A Milano, Napoli e Bologna ce la fanno al primo turno Sala (57,4%), Manfredi (63%) e Lepore (60,1%). Vanno al ballottaggio a Roma, che congeda la sindaca Raggi, Michetti (30,2%) e Gualtieri (27%). A Torino per il dopo-Appendino sfida tra Lo Russo (44,2%) e Damilano (38,3%). A Trieste tra Dipiazza (45,4%) e Russo (32%).
Al centrodestra la Regione Calabria, con Occhiuto al 54,7% che batte la candidata del centrosinistra Amalia Cecilia Bruni (25,5%) e il sindaco di Napoli De Magistris (17,8%). Al Pd i due seggi delle suppletive per la Camera: Letta vince a Siena, Casu a Roma (Primavalle).
Il Pd è primo partito in molte città. Premia l’alleanza con il M5s che, da solo, crolla a cominciare dalle città che ha governato (al 10% a Roma e sotto il 9% a Torino). Nel centrodestra Fratelli d’Italia supera la Lega, che a Milano si ferma all’11%. Salvini fa autocritica: ‘Il centrodestra sia più compatto e meno litigioso’. Per Meloni ‘l’astensionismo segna la crisi della democrazia, non della politica. A Roma partita aperta’. ‘Nel M5s è il tempo della semina, il nuovo corso non ha potuto dispiegare appieno le sue potenzialità’, afferma Conte.
Con il dato dei votanti alle Comunali del 54,69% questo primo turno delle amministrative fa segnare un record per la bassa partecipazione al voto: un elettore su 2 non ha votato. In particolare a Napoli, Torino e Milano è stata l’affluenza più bassa di sempre: rispettivamente 47,19%, 48,06% e 47,6%. A Roma è stata del 48,83%: 5 anni fa era andato al voto il 57,03%. Dal 2010 a oggi la minore affluenza si era registrata in precedenza nel 2017 (1.004 i Comuni al voto) con il 60,07%. Nella tornata di 5 anni fa aveva votato il 61,52% degli aventi diritto.