Replicando alla nota con cui le associazioni animaliste e ambientaliste ieri avevano comunicato il nuovo stop alla caccia in Sicilia, l’avvocato Girolamo Rubino, che assieme al legale Massimiliano Valenza ha rappresentato l’associazione Unaves (Unione associazioni venatorie siciliane) dinanzi al Tar, sottolinea che “alla camera di consiglio fissata per la trattazione dell’istanza cautelare, svoltasi il 27 ottobre, il Tar ha sostanzialmente respinto tutte le richieste delle associazioni ambientaliste, accogliendo solo quelle relative alla limitazione del prelievo venatorio della tortora selvatica, alla limitazione del prelievo venatorio della specie beccaccia dal 1° al 10 gennaio 2022, e alla preclusione dell’attività venatoria su terreni direttamente interessati da incendi”.
“Per tutte le altre specie e al di fuori dei terreni direttamente colpiti da incendi l’attività venatoria potrà proseguire nei termini già disciplinati dal calendario venatorio”, spiega l’avvocato. L’associazione venatoria Unaves “esprime soddisfazione per il risultato raggiunto, che garantisce adeguata salvaguardia delle ragioni dei propri iscritti, anche in considerazione del fatto che è la caccia al coniglio selvatico a destare il maggiore interesse degli appassionati”. In giudizio si erano costituite anche la Federazione Italiana della caccia, il Comitato regionale Anuu, U.N. Enalcaccia, difesi dagli avvocati Accursio Gagliano e Accursio Augello, e il Movimento Scelta Etica, difeso dagli avvocati Giacomo Sgobba e Giuseppe Scaglione. “Le associazioni venatorie hanno spiegato argomenti finalizzati a dimostrare l’infondatezza delle impugnazioni proposte dalle associazioni di ambientalisti, e ne hanno chiesto il rigetto”, afferma Rubino.