CATANIA – Il maltempo di questi giorni mette a nudo problemi vecchi e nuovi. Si torna a parlare di didattica a distanza, ma questa volta il problema non è il Covid, ma la fatiscente situazione dell’edilizia scolastica. Corridoi allagati, strutture al limite dell’agibilità, tetti che crollano, il diritto all’istruzione messo a repentaglio in nome di una sicurezza che non c’è.
Sono giorni frenetici di riunioni ed incontri al liceo statale Enrico Boggio Lera che sollecita risposte immediate dopo la chiusura di un’ala a causa del cedimento di una parte della copertura. Questa mattina il dirigente scolastico, Donato Biuso, ha incontrato studenti, genitori, insegnanti e la stampa per fare il punto della situazione e trovare risposte che possano garantire la sicurezza dei ragazzi ed il regolare svolgimento delle lezioni.
Un coro unanime si leva dagli studenti: “Vogliamo soluzioni immediate non possiamo rischiare di morire in questa scuola, devono garantirci il diritto allo studio ed alla salute. Molte classi non sono sicure, servono fatti concreti e non parole”. Come per il Polivalente di San Giovanni la Punta c’è un finanziamento di 4 milioni di euro, ma allo stato attuale non è stato possibile spendere neanche un euro.
A far paura è un “mostro” chiamato burocrazia, il sindaco metropolitano di Catania, Salvo Pogliese, competente in tema di edilizia scolastica sul territorio, assicura interventi, ma è la burocrazia a frenare tutto. “Ci sono i finanziamenti, ci sono i progetti – denuncia Pogliese – manca l’ok del ministero, capiamo che il ministero deve ascoltare 8mila comuni, ma l’edilizia scolastica non può aspettare, in ballo c’è la salute degli studenti, nostri figli o nipoti”.
Lunedì è previsto un incontro tra la dirigenza del Boggio Lera e la Città metropolitana per cercare soluzioni, servono locali da mettere a disposizione degli studenti. L’obiettivo è evitare la Dad e trovare spazi adeguati e sicuri.