CALTANISSETTA – “Vidi Falcone quando si parlava della sua nomina alla Procura nazionale antimafia e mi disse che Mutolo aveva iniziato a collaborare e che avrebbe fatto rivelazioni esplosive. Mi invitò a fare domanda per andare alla Procura nazionale prospettandomi che avremmo indagato insieme su Gladio. Gladio, d’altro canto, era un argomento sul quale ci eravamo già confrontati e su cui avevamo avuto scontri con l’allora procuratore Giammanco. Per Falcone si doveva partire da lì per ricostruire i delitti politici, mentre Giammanco era contrario”. Lo ha detto Roberto Scarpinato, ex procuratore generale di Palermo, sentito come teste al processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio.
Scarpinato è stato citato dal legale di due degli imputati, l’avvocato Giuseppe Seminara che assiste i poliziotti Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei, imputati del depistaggio e accusati di calunnia aggravata, insieme al funzionario di polizia Mario Bo.