Spostarsi da Messina a Catania in autostrada o sulla statale 114 Orientale sicula equivale ormai ad una roulette russa. Il colpo è in canna e rischia di ucciderti da un momento all’altro, esattamente come un masso che potrebbe piombare all’improvviso su un’auto in transito. Per la verità è già accaduto e solo la fortuna ha evitato una tragedia, l’ennesima sulla martoriata A18 Messina-Catania.
L’enorme masso staccatosi dalla parete rocciosa si è fermato sulla carreggiata, costringendo i vertici del Cas a chiudere un tratto di autostrada all’altezza di Scaletta. E la storia potrebbe ripetersi, basti osservare con attenzione le gallerie nel tratto in questione per rendersene conto.
Le recenti ondate di maltempo hanno messo a nudo vecchi e nuovi problemi; frane e smottamenti a causa delle incessanti piogge sono all’ordine del giorno in un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico, reso ancor più vulnerabile dagli incendi estivi. A ciò si aggiunge la scarsa attenzione in tema di sicurezza, visto che la maggior parte delle gallerie (specie nel tratto Giampilieri-Alì Terme) non sono protette da eventuali cedimenti di terreno. Basta un sasso, anche di piccole dimensioni, su un mezzo in transito per provocare una tragedia.
A tal proposito servono interventi immediati su un’autostrada che sembra un cantiere aperto con lavori che si protraggono da mesi. Per non parlare dell’asfalto che a causa delle abbondanti precipitazioni è saltato in più punti, aggravando una situazione già disastrosa.
Di fatto quasi la metà dei 76 chilometri complessivi è a doppio senso di circolazione o con restringimenti vari con pericoli e disagi per gli automobilisti. Intanto prende forma la galleria a Letojanni con la carreggiata lato-monte off limits dall’ottobre 2015 per il cedimento del costone roccioso.
Situazione disastrosa anche sulla Ss 114, nuovamente chiusa per una frana a Capo Alì che di fatto non consente i collegamenti tra Messina ed i paesi della riviera jonica. Al momento l’unica soluzione resta l’A18.
Viabilità in ginocchio anche durante il nubifragio di venerdì con due passerelle tra Alì e Nizza e Santa Teresa e Sant’Alessio chiuse per l’esondazione di altrettanti torrenti.
Da anni si lavora per la manutenzione di due ponti sulla Ss 114, ma intoppi e burocrazia continuano a farla da padroni.