L.Cil. Inspiegabile. Apparentemente. Normali dinamiche politico-amministrative che nei Comuni sono all’ordine del giorno. Il sindaco di Catania Salvo Pogliese ricostruisce minuziosamente tutti i passaggi “di una vicenda surreale” che ha portato la Lega fuori dalla giunta comunale a Catania con la fuoriuscita dei due assessori (uno designato proprio da Salvini, l’altro arrivato dall’Udc) che ricoprivano due deleghe pesantissime: la gestione dei rifiuti e la sicurezza urbana.
LA VERSIONE DI POGLIESE. “Sono stato leale e assolutamente riconoscente sia nei confronti della Lega sia con l’Udc – spiega Pogliese – nessuno dei due ha superato la soglia di sbarramento alle ultime amministrative quindi nessuno dei due partiti ha eletto consiglieri comunali. Nonostante tutto nella redistribuzione delle deleghe ho dato due posti in giunta a entrambi i partiti. Del cambio di assessori se ne parlava già a marzo e tutti ne erano a conoscenza, ma con l’adesione di Alessandro Porto al partito di Salvini la sostituzione è stata posticipata proprio per rispetto alla Lega e a quanto fatto per Catania nella vicenda del dissesto finanziario”.
Il sindaco è incredulo, parla di “reazione spropositata” di uno “strappo non coerente rispetto al rapporto di collaborazione tra noi e Salvini, del quale mi reputo anche amico”.
Resta la frattura con il Carroccio, alimentata dai malumori del Mpa federato proprio con la Lega a livello regionale. E l’Udc chiede spazio in giunta: “Porto era un assessore in quota Udc prima che aderisse alla Lega, per questo chiediamo al sindaco Pogliese un incontro ufficiale per capire se esistono le condizioni per una rinnovata collaborazione del nostro partito”.
SALVINI E CATANIA. “La città proseguirà nell’azione di risanamento e rilancio, fronteggiando le tante emergenze e progettando la Catania del futuro. E se questo possiamo farlo, non mi stancherò mai di ripeterlo, va riconosciuto merito soprattutto dell’azione della Lega, a Matteo Salvini e Stefano Candiani, che nel 2019 dal Ministero dell’Interno hanno salvato la nostra città dall’indebitamento, facendoci ripartire senza che nessun padre di famiglia perdesse il posto di lavoro. Si rassegnino, dunque, quanti pensano di condizionare le scelte del sindaco, con falsità o fantasiose ricostruzioni, utili solo a qualificare chi le esterna. Nutro piena fiducia, che con quanti lavorano per una vera unità della coalizione si ricucirà un dialogo nell’interesse della città di Catania, che ancora oggi paga i danni della precedente gestione del centrosinistra”.
LA RICOSTRUZIONE. Ma che cosa è successo realmente? Dov’è il punto di caduta? Pogliese aveva detto proprio ai leghisti che non avrebbe mai toccato i loro due assessori se i tre consiglieri di opposizione di Italia Viva (tra i più agguerriti in aula contro l’amministrazione) fossero passati in maggioranza, così come come avevano fatto i loro riferimenti politici Luca Sammartino e Valeria Sudano, da tempo transitati proprio nella Lega. Questo passaggio politico si sarebbe dovuto consumare dopo una seconda riunione dei segretari regionali del centrodestra per ridefinire i confini dell’alleanza e, si vocifera, una richiesta di azzeramento della giunta. Qualcuno ha preso più tempo del previsto ed ecco che è arrivata la nomina di Andrea Barresi (eletto in una delle liste del sindaco) al posto di Alessandro Porto.
Le dimissioni di Fabio Cantarella sono conseguenziali alle dichiarazioni del suo segretario regionale Nino Minardo, che ha giudicato quello del sindaco (che è anche segretario regionale di Fratelli d’Italia) “un atto unilaterale e inopportuno dal quale prendere le distanze” evidenziando che “non ci sono le condizioni politiche per poter proseguire in questa esperienza amministrativa”.
Eppure nelle triangolazioni impazzite di sms e whatsapp sembra che proprio Salvini non era stato messo a conoscenza dai suoi delle condizioni poste dal sindaco in merito alla costituzione del gruppo consiliare. Fabio Cantarella lascia “con la morte nel cuore” ma è certo che si tratti solo di equivoci dettati “dalla mancanza di dialogo tra tutte le componenti in campo” ed è fiducioso in un nuovo avvicinamento delle parti per non mettere a rischio la fiducia nella coalizione di centrodestra. Per altri invece è comincia la campagna elettorale alla ricerca di rendite di posizione.
DIALOGO APERTO. Per quanto riguardo le deleghe, il primo cittadino ha assegnato a Barresi le deleghe dell’ambiente, alla nettezza urbana, alla polizia municipale e al decentramento. “L’Amministrazione Comunale – ha detto il sindaco Pogliese – non si è mai fermata un attimo. Anche grazie all’intervento dell’assessore regionale Daniela Baglieri, siamo riusciti a fare riaprire la discarica di Lentini impedendo che si creasse una nuova emergenza. Ho attribuito a Barresi le deleghe per il delicato settore ambientale e per sostenere la raccolta differenziata, che a San Giovanni Galermo e San Giorgio sta dando risultati incoraggianti; un dato che è anche frutto dell’impegno senza risparmio di energie di Fabio Cantarella, a cui rinnovo i miei sentimenti di stima e affetto”.
La scelta di non occupare anche la seconda casella lasciata libera in giunta, fa pensare che tra Pogliese e la Lega resta aperto il dialogo istituzionale anche in vista delle prossime scadenze politiche. Non è escluso, infatti, che proprio il nome di Fabio Cantarella possa essere ripescato in tempo utile per ultimare il lavoro fatto fino ad oggi proprio all’Ecologia.