L’apnea ostruttiva del sonno è più frequente di quanto non si creda e comprende episodi di chiusura parziale o completa delle vie aeree superiori durante il sonno che portano a interruzione respiratoria (definita, appunto, come un periodo di apnea o ipopnea maggiore di 10 secondi). I sintomi includono una eccessiva sonnolenza durante il giorno, irrequietezza, russare, risveglio ricorrente e mal di testa mattutino. La diagnosi si basa, principalmente, sull’anamnesi del sonno e su un esame specifico chiamato polisonnografia.
Come si cura? Il trattamento consiste nell’applicazione di una ventilazione continua a pressione positiva, di apparecchi orali e, nei casi refrattari, nella chirurgia. Se però, da una parte, con il trattamento, la prognosi è buona, bisogna considerare, dall’altra, che nella maggior parte dei casi quella che viene dagli specialisti definita Osas (Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno) spesso non viene diagnosticata e trattata benché si associ molte volte a ipertensione, fibrillazione atriale e altre aritmie, insufficienza cardiaca e infortunio o morte per incidenti automobilistici e di altro tipo, derivanti dall’ipersonnolenza.
Di grande valore sociale è quindi il progetto multidiscplinare presentato nell’aula “Cast” dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico – San Marco” dall’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, dal direttore generale dell’azienda Gaetano Sirna e dai direttori dell’Unità di Chirurgia Maxillo Facciale Alberto Bianchi e delle cliniche di Otorinolaringoiatria Igo La Mantia, anche nella veste di presidente dell’Ordine dei medici di Catania, e di Odontoiatria Rosalia Leonardi. Erano presenti anche l’assessore comunale alla Salute Giuseppe Arcidiacono, il direttore amministrativo dell’azienda ospedaliero universitaria Rosario Fresta e il coordinatore amministrativo del progetto Aldo Missale.
Il progetto è finanziato dall’assessorato alla Salute della Regione Siciliana nell’ambito dei progetti PSN (Piano Sanitario Nazionale) e realizzato dal Policlinico “G. Rodolico – San Marco” con la collaborazione degli Ordini dei Medici di Palermo e Catania. Proprio la necessità di un approccio multidisciplinare è stata sottolineata da Razza che ha ricordato la presenza al Policlinico “di una chirurgia maxillo facciale, di un’otorinolaringoiatria e di una odontoiatria di altissima qualità”. Coinvolti anche i medici di famiglia che, secondo Sirna, “saranno essenziali per il raggiungimento degli obiettivi fissati”.
Per Arcidiacono “è un progetto di ottimo livello perché apnee e le conseguenti ipossie colpiscono vari organi”. Bianchi che è anche responsabile del progetto ha sottolineato ancora una volta l’importanza del lavoro di gruppo multidisciplinare e il valore sociale del progetto “considerato che in Italia il 21% degli incidenti stradali è causato o concausato dalla sonnolenza e queste patologie hanno, quindi, un notevole impatto sulla salute pubblica”.
Nella foto, da sinistra, Bianchi, La Mantia, Razza, Leonardi, Sirna, Arcidiacono e Missale.