LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Quasi 300 migranti, alcuni dei quali erano già finiti in mare in balia delle onde, sono stati salvati dalla Guardia Costiera la scorsa notte al largo di Lampedusa e trasferiti sull’isola. L’intervento di soccorso è avvenuto a 14 miglia dalle coste dell’isola e vi hanno partecipato tre motovedette, portando in salvo 296 persone tra i quali 14 donne e 8 minori.
I migranti stavano viaggiando a bordo di un barcone in evidenti difficoltà a casa delle proibitive condizioni del mare e del sovraccarico.
Intanto, un’imbarcazione con circa 430 migranti a bordo, tra cui decine di bambini, è in difficoltà nel mare tra l’Africa e la Sicilia e si starebbe “disintegrando” . Lo dice Alarm Phone che fa appello alle autorità europee a non ritardare i soccorsi per evitare un naufragio. A bordo ci sarebbero anche delle persone morte. L’allarme era arrivato ieri alle 11.57. Ci sono più di cento persone sottocoperta – dice l’associazione di emergenza per migranti – e in caso di naufragio, rimarrebbero intrappolate all’interno della nave. Alarm Phone ha più volte informato le autorità europee in Italia e a Malta.
“Il comando delle capitanerie di porto ci ha informato che non era “l’autorità competente” in questo caso – dice Alarm Phone – , mentre Rcc Malta semplicemente riaggancia il telefono quando cerchiamo di trasmettere informazioni sul caso. È chiaro che né la guardia costiera libica né le forze armate tunisine possono affrontare adeguatamente questa situazione di pericolo. In effetti, temiamo che il loro coinvolgimento possa suscitare il panico a bordo poiché le persone non vogliono tornare in un luogo di insicurezza, ma cercano protezione in Europa”. Tutto questo mentre la Sea Watch 4 si trova in mare di fronte Augusta con 463 migranti a bordo salvati in diverse operazioni alcuni dei quali sono in mare da più di una settimana. Sea Watch international, su Twitter, scrive che le persone sono esposte alla pioggia e al vento sui ponti e hanno diritto a sbarcare in un porto sicuro.