La procura di Catania ha emesso una misura cautelare restrittiva della libertà personale nei confronti di un medico trentenne in servizio presso la locale Asp, ritenuto responsabile di condotte persecutorie nei confronti di una ragazza sua coetanea. La donna, infatti, aveva iniziato a ricevere al suo telefonino, numerose chiamate e messaggi da un numero sconosciuto a cui tuttavia non aveva mai risposto. Piuttosto che desistere, il medico è uscito allo scoperto rivelando la sua identità alla giovane vittima.
La donna lo ha esortato più volte a non chiamare più, ma l’uomo ha continuato a tempestarla di telefonate a ogni ora del giorno e della notte, inviandole centinaia di messaggi, anche attraverso i canali social. A quel punto la giovane vittima, comprensibilmente impaurita, si è rivolta alla polizia. Dalle indagini del personale del commissariato Borgo Ognina è emerso che effettivamente l’uomo svolgeva l’attività di medico dell’Asp, ma aveva anche diversi precedenti per analoghe condotte persecutorie. Oltre alla misura di restrizione è stata disposta anche la sospensione dall’esercizio della professione sanitaria presso tutte le strutture pubbliche e private presenti sul territorio nazionale.