CATANIA – La polizia di Catania ha eseguito, su delega della Dda della Procura etnea, un’ordinanza cautelare nei confronti di 12 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione per delinquere con l’aggravante di aver favorito un clan mafioso, finalizzata alle truffe aggravate ai danni dello Stato e ai falsi ideologici, truffe e falsi.
In particolare sono stati condotti in carcere tre degli indagati indiziati di essere associati al clan mafioso Santangelo-Taccuni, operante prevalentemente ad Adrano e costituente un’articolazione territoriale della cosca Santapaola-Ercolano. Si tratta di Pietro Lazzaro, di 44 anni, Vito Di Stefano (già detenuto per altra causa), 66, Angelo Tomaselli, 52.
Il presunto sodalizio criminale era dedito secondo le accuse a organizzare, mediante falsa documentazione, truffe ai danni dell’Inps per fare conseguire benefici e indennità a numerosissime persone che, contrariamente al vero, venivano fatti risultare braccianti agricoli.
E’ stato individuato anche un ragioniere accusato di controllare e curare la tenuta della falsa documentazione. Il sistema prevedeva, tramite dei procacciatori, l’individuazione delle persone da fare risultare falsi braccianti agricoli, le quali erano poi tenute a versare direttamente all’associazione criminale una quota delle indennità.
Il dato di rilievo è che queste quote versate dall’Inps a soggetti che non ne avrebbero avuto comunque diritto andavano poi in parte dirottate a vantaggio degli organizzatori del gruppo criminale che a loro volta ne riversavano parte proprio alla famiglia mafiosa, sottraendo alla naturale destinazione di sostegno a indigenti rilevanti sovvenzioni pubbliche elargite dallo Stato. Un danno di centinaia di migliaia di euro, in considerazione del fatto che sono indagati per i delitti di truffa aggravata e falso più di 80 falsi braccianti agricoli.