Il “no” del premier Mario Draghi è stato netto: sul tavolo della cabina di regia di domani non ci sarà l’allungamento delle vacanze per gli studenti. Si tornerà regolarmente a scuola a gennaio, anche se i dati indicano un aumento dei contagi tra i ragazzi (+96% ricoveri pediatrici per Covid secondo l’ultima rilevazione Fiaso) e dal fronte degli epidemiologi sale la voce di chiede di ricominciare con la dad. Si lavorerà, però, a rafforzare le misure per rendere più sicuri gli istituti.
Mentre anche il Vaticano si schiera contro la didattica a distanza, pratica con la quale, si legge in un documento della Pontificia accademia per la Vita, “l’impoverimento dell’apprendimento intellettuale e la deprivazione delle relazioni formative sono diventati un’evidenza condivisa. I ragazzi devono frequentare la scuola. Lasciamo che i bambini vadano a scuola, è il rinnovato appello che nasce dal tempo della pandemia”.
Draghi si è detto “consapevole della sofferenza che i giovani hanno subito a causa delle restrizioni necessarie per contenere la pandemia. Faremo di tutto perchè quell’esperienza non si ripeta, ma – ha sottolineato – dovremo prendere le precauzioni necessarie anche nella scuola. La prima cosa è lo screening: il generale Figliuolo su questo si è messo in moto e se è necessario, come credo sia, potenziare questo sforzo, lo faremo”.
Per incrementare i test ed evitare che scatti la Dad per gli studenti, la struttura commissariale ha già messo a disposizione 11 laboratori di biologia molecolare della Difesa in 8 regioni, in grado di processare i tamponi molecolari effettuati a domicilio da team mobili militari, affiancando così l’enorme lavoro cui sono sottoposte le Asl. Non sono numeri sufficienti e dunque ci potrebbe essere un aumento dei laboratori attivati. Secondo il premier va poi anche potenziato il testing e diffusa quanto possibile la vaccinazione, “di tutti, anche dei bambini”. Dopo l’apertura alla fascia 5-11 anni, in una settimana sono state fatte 108mila iniezioni, il 3% su una platea di 3,6 milioni. Anche il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, fornendo dati a sostegno, ha ribadito che “l’allungamento delle vacanze natalizie è una misura sbagliata. La scuola – ricorda – è il comparto che con più prontezza ha risposto all’invito alla vaccinazione. C’è una risposta da dare al Covid che è, appunto, la vaccinazione. I positivi nelle scuole sono sotto allo 0,5%, le classi in quarantena sono 10 mila su 400 mila, il problema è cosa avviene fuori dalla scuola”.
Riguardo alla maturità, il ministro assicura “un esame serio e ponderato che permetterà a tutti di esprimere al meglio le loro competenze”. Entro gennaio la decisione sulle modalità della prova. Diversa la posizione del presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù. “Il picco dell’epidemia – ammonisce l’esperto – ancora non è arrivato” ma a differenza di altre ondate “l’incidenza dei contagi oggi è soprattutto in età scolare e c’è anche un’incidenza di malattia più severa nei bambini”. Quindi “al quesito se allungare o no le vacanze scolastiche per Natale direi sì, se c’è la possibilità di recuperare poi successivamente i giorni”. Mentre il sindaco di Pesaro e presidente di Ali (Autonomie locali italiane) chiede l’introduzione del Green pass nelle scuole per arginare i contagi tra i più piccoli.