Negli agriturismi siciliani continuano le disdette di chi aveva prenotato prima dell’impennata dei contagi. In alcune zone la perdita del fatturato, che nel periodo delle feste rappresentava una base certa, ha superato l’80 per cento. È quanto emerge dall’analisi regionale di Coldiretti Sicilia sulle oltre 750 strutture dell’Isola, dove molti hanno preferito chiudere con perdite di oltre 50.000 euro relative sia all’ospitalità sia ai pranzi e alle feste.
Le disdette riguardano soprattutto quelle fatte da italiani ma anche stranieri che di solito scelgono la Sicilia come meta preferita hanno preferito limitare i viaggi. “Eppure le strutture agrituristiche – sottolinea Coldiretti Sicilia – si trovano in zone isolate della montagna o della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. Si tratta di luoghi dove soprattutto i bambini possono scoprire gli animali, e per i grandi escursioni a piedi o in bici rappresentano sport sicuri e salutari”.