Questa mattina i carabinieri di Enna e Catania hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre persone indagate per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e altri reati connessi all’acquisto e cessione di droga. Si tratta di P. S., 64 anni, M. S., 31 anni, entrambi residenti a Barrafranca, e del catanese S. G., 30 anni.
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, scaturiscono dall’operazione “Ultra” del luglio 2020 che ha permesso di documentare la ricostituzione della famiglia mafiosa di Barrafranca attorno alla carismatica figura dell’anziano capo mafia Raffaele Bevilacqua, condannato all’ergastolo, e su cui ora grava anche la recentissima condanna a 20 anni di reclusione per i reati di associazione mafiosa, traffico di droga, estorsione e corruzione.
La zona di Barrafranca costituiva un crocevia del traffico di stupefacenti e un punto di riferimento per l’intera provincia di Enna, grazie ai comprovati accordi tra gli esponenti della famiglia mafiosa ennese e quelli della criminalità mafiosa catanese che li avevano a più riprese riforniti di sostanze stupefacenti.
In questo contesto è emerso anche il sodalizio finalizzato allo spaccio di droga, in particolare cocaina, di cui era presunto organizzatore P. S., che poteva vantare un suo indipendente canale di approvvigionamento costituito da un esponente della famiglia Santapaola di Catania, ovvero S. G..
Nella gestione del traffico di droga P.S. si è avvalso di M. S., soprattutto per ciò che concerne gli acquisti di cocaina dal fornitore catanese S. G., parente di un noto esponente della famiglia Santapaola di Catania, già condannato anche per associazione per delinquere di tipo mafioso e omicidio volontario.
Le indagini hanno fatto emergere anche l’esistenza di una cassa comune, gestita da M. S., per il prelievo dei soldi da versare al fornitore catanese. In tal senso ci sarebbero stati almeno sedici viaggi a Catania per acquistare cocaina da maggio a ottobre 2019. La droga comprata, nell’ordine di circa 100 grammi per volta, veniva poi ceduta a Barrafranca.