Il Catania non supera l’esame di Latina

di Alberto Cigalini. Battuta a vuoto dei rossazzurri che dopo un buon avvio subiscono il gol di Sane (f. Galtieri), accusano il colpo e nella ripresa non sfondano più

di Alberto Cigalini.

L’esame di Latina non è stato superato. Persi due punti in settimana causa penalizzazione, il Catania ne lascia altri tre al Francioni facendosi incartare da un avversario abile nell’indirizzare il match verso il canovaccio più congeniale. Stavolta non arriva la timbratura del cartellino di Luca Moro, che dopo nove partite di fila non va a segno, ma quel che manca, oltre a quelle certezze societarie la cui assenza continua a gravare pesantemente sull’ambiente, è la brillantezza esibita in altre circostanze.

Se Moro, poco servito e assai controllato, può umanamente concedersi una domenica di digiuno, dalla squadra, intesa come collettivo, era lecito attendersi qualcosa di più. Il periodo critico vissuto dal club sembra stavolta aver lasciato le sue scorie anche in campo, dove il gruppo parte bene ma si sfilaccia dopo la rete subita non riuscendo a dare sostanza al possesso palla nella ripresa e girando a vuoto nel forcing conclusivo. Non il modo migliore per approcciare il derby col Palermo, in programma domenica prossima al Massimino.

L’iniziativa, come spesso gli accade, la prende il Catania. In questo caso un po’ per vocazione e un po’ perché il Latina lascia la sfera agli ospiti per affidarsi alle transizioni guidate da Di Livio e Tessiore, i due elementi maggiormente interessanti tra i nerazzurri. Gli interventi del portiere Cardinali sul destro dal limite di Russini, il più vivace dei suoi, e sul tentativo di Moro, ben innescato in verticale da Sipos e giunto alla conclusione nonostante la trattenuta di De Santis, certificano la supremazia iniziale dei rossazzurri, in campo con il 4-4-2 a trazione offensiva visto contro il Potenza e ritoccato con Stancampiano tra i pali al posto di Sala, allenatosi a scartamento ridotto in settimana, e Russotto a rilevare a destra l’indisponibile Ceccarelli.

Modulo flessibile, quello studiato da Baldini, pronto a diventare 4-2-4 quando c’è da spingere e 4-2-3-1 in fase di non possesso con una delle due punte ad abbassarsi per disturbare la prima costruzione dei padroni di casa. La gara sembra in controllo, ma come troppo spesso accaduto nel torneo in corso il Catania subisce gol al primo affondo avversario. E’ Sanè a fare centro con un tiro dal limite a conclusione di un fraseggio sul quale non paiono irreprensibili né Monteagudo, che si stacca troppo dall’uomo lasciandogli il tempo di controllare e calciare, né Stancampiano, mossosi in ritardo sulla pur angolata parabola.

Lo svantaggio ha un brutto effetto sui rossazzurri, che si disuniscono rischiando tre volte di subire il raddoppio sempre per mano di Carlini, mai sufficientemente deciso nelle conclusioni verso Stancampiano. Dopo le proteste per un fallo tattico di Esposito, ex di turno ammonito già al primo minuto, ai danni di Moro sul quale l’arbitro decide di non estrarre il secondo giallo, il Catania si riaffaccia in area avversaria in chiusura di frazione con uno spunto di Russini sulla sinistra e conseguente cross sul palo opposto, dove Russotto prova il destro senza trovare la porta.

La ripresa è un’incompiuta. I taccuini dicono che nei secondi 45 minuti il portiere di casa Cardinali non deve compiere nessun intervento significativo. E’ anzi il Latina ad andare di nuovo vicino al gol con un buon break di Tessiore concluso da una botta sulla quale Stancampiano riesce ad arrivare. Allo scoccare dell’ora di gioco tocca a Baldini provare a dare la scossa con un triplo cambio (Pinto, Maldonado e Piccolo per Ropolo, Rosaia e Sipos) che ridisegna i suoi con un 4-2-3-1 più definito nel quale Russotto si accentra alle spalle di Moro. 

Il tempo però scorre, i nuovi entrati non impattano sul match e il Catania, al quale manca l’abituale spigliatezza sulla trequarti, non sfonda mantenendo il possesso ma rischiando ancora su una ripartenza del Latina conclusa da una botta a lato di Carlini. Due mancate deviazioni sotto misura di Russotto e Greco su altrettanti cross rappresentano la produzione offensiva rossazzurra sino allo scadere. Troppo poco, stavolta, per coltivare rimpianti.

LATINA-CATANIA 1-0
Latina (3-5-2): Cardinali 6; De Santis 6, Esposito 6, Giorgini 6.5; Ercolano 6 (23′ st Teraschi 6), Tessiore 6.5 (37′ st Marcucci sv), Amadio 6.5, Di Livio 6 (8′ st Barberini 6), Carissoni 6 (1′ st Nicolao 6); Carletti 6.5 (37′ st Jefferson sv), Sane 6.5. In panchina Alonzi, Ciammarucchi, Celli, Atiagli, D’Aloia, Rossi, Mascia. Allenatore: Di Donato 6.5
Catania (4-4-2): Stancampiano 5.5; Calapai 6, Claiton 6 (42′ st Albertini sv), Monteagudo 5, Ropolo 6 (16′ st Pinto 5); Russotto 5, Rosaia 5.5 (16′ st Maldonado 5), Greco 6, Russini 6.5 (42′ st Biondi sv); Sipos 5.5 (16′ st Piccolo 5), Moro 5.5. In panchina: Sala, Ercolani, Zanchi, Pino, Cataldi, Frisenna, Izco. Allenatore Baldini 5.5
Arbitro: Scatena di Avezzano 5.5
Rete: 28′ pt Sane.
Note: spettatori 1500 circa. Ammoniti: Esposito, Russini, Di Livio, Carletti. Angoli: 4-4. Recupero: 1′; 4′.

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