“La Sicilia nei prossimi 10 anni sarà una cassaforte colma di risorse, oltre 50 miliardi di euro. E due sono le garanzie che posso dare ai siciliani sin da ora: la prima è che il portone di questo palazzo di governo continuerà a restare chiuso per affaristi e mafiosi e la seconda certezza è che non perderemo un solo euro a disposizione”. Arrivano gli impegni di fine anno per il presidente della Regione Nello Musumeci, nel messaggio di auguri ai siciliani alla fine del 2021.
“La Sicilia è centrale perché il Mediterraneo è tornato centrale. L’hanno capito tutti, tranne l’Europa che ha deciso di non giocare ancora la partita del futuro che si chiama Africa, un continente oggi conteso da Russia e Cina, che tristezza. Per l’Europa il sud del mondo si racchiude forse solo nell’emergenza migrazione, e anche quest’anno ci hanno lasciati soli, con gli sbarchi sulle nostre coste cresciuti a dismisura e con essi le morti annunciate di tanti innocenti”, ha detto il governatore.
“La centralità della Sicilia per i prossimi anni – ha aggiunto – è un fatto essenzialmente economico. Il mondo guarda a noi ai nostri porti con una visione strategica diversa. La new economy sa di avere in Sicilia la piattaforma più importante attorno alla quale si sviluppano gli investimenti maggiori per il 5G perché è sotto di noi che passano le grandi connessioni che collegano Occidente e Medio Oriente. Per noi il Mediterraneo è il luogo della storia, della cronaca, del presente e del futuro: è forza e destino della Sicilia”.
“Non ho fatto riferimento alla pandemia per scelta precisa – ha poi affermato -, ma lasciatemi dedicare un ringraziamento per lo straordinario lavoro che, anche in queste ore, stanno svolgendo i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e amministrativi, i soccorritori del 118, le donne e gli uomini in divisa. A tutti loro, interpretando il sentimento di gratitudine del popolo siciliano – ha aggiunto – voglio esprimere il più vivo apprezzamento per la professionalità e l’impegno profusi, a volte sino all’estremo sacrificio. Un particolare pensiero voglio rivolgere anche alle associazioni e ai volontari della Protezione civile, ai vigili del fuoco che hanno seguito le tante calamità ed emergenze di questo 2021, fino alla tragica esplosione di Ravanusa e al pietoso e difficile recupero delle nove vittime”
Infine parole di incoraggiamento: “Dopo anni difficilissimi di rinunce, sacrifici, incertezze il 2022 ci consegna il dovere della speranza per la nostra Isola e per ciascuno di noi. La speranza, anzi la certezza di un futuro migliore che vogliamo costruire insieme. Basta rassegnazione, dobbiamo sapere osare e, se necessario, dobbiamo sapere sfidare il destino avverso perché uniti possiamo farcela”.