Passeranno in zona gialla da lunedì prossimo Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia. E’ in arrivo l’ordinanza del ministro della Salute per il passaggio di fascia. La scorsa settimana non ci sono stati cambi di colore e dunque a Liguria, Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia, le Pa di Trento e Bolzano e la Calabria (gialle dalla settimana ancora precedente) si aggiungono le 4 che da lunedì prossimo cambieranno fascia portando a 11 il totale delle regioni gialle.
“Rispetto a un anno fa e nonostante la massa enorme di contagi – dice il governatore Nello Musumeci – potrebbe apparire una minima restrizione. Ma io voglio fare ancora appello a tutti i siciliani: è tempo di rispettare le regole che conosciamo da due anni. I nostri cittadini hanno mostrato di essere responsabili, lo conferma l’aumento delle vaccinazioni in questi ultimi giorni. Attenzione, quindi, alla serata di oggi. Possiamo vivere la nostra socialità serenamente: basta farlo con accortezza”.
Il passaggio dalla zona bianca a quella gialla, in virtù degli ultimi aggiornamenti della normativa, non comporta modifiche sostanziali. Una delle principali differenze tra queste due zone era l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Adesso non ci sono variazioni sulle misure da rispettare da parte dei cittadini, perché l’utilizzo della mascherina all’aperto è già previsto per tutte le fasce, compresa quella bianca. L’uso della mascherina è stato rinforzato in tutta Italia visto che per accedere a mezzi pubblici, treni, aerei, cinema, teatri è necessario indossare la Ffp2. E questo fino al termine dello stato di emergenza, che al momento è fissato al 31 marzo.
Fino alla cessazione dello stato di emergenza, il decreto Natale prevede inoltre l’estensione dell’obbligo di green pass rafforzato – per vaccinati o guariti – alla ristorazione per il consumo anche al banco in bar e ristoranti. Estensione dell’obbligo di green pass rafforzato al chiuso per piscine, palestre e sport di squadra, ma anche per musei e mostre. Super green pass al chiuso per i centri benessere, centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche), parchi tematici e di divertimento, per centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia) al chiuso e per sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.