In Sicilia obbligo della mascherina all’aperto dai 12 anni in su, ulteriori restrizioni per i voli in arrivo da Sudafrica ma anche Egitto, Turchia e Israele e tamponi molecolari – e non più rapidi – per i migranti dopo l’eventuale quarantena. E’ quanto prevede un’ordinanza di cinque articoli, firmata dal presidente della Regione, Nello Musumeci. “Ho adottato – ha spiegato il governatore siciliano – il provvedimento dopo avere ascoltato le autorità sanitarie”. L’ordinanza entrerà in vigore nelle prossime 24 ore. Tutto questo anche se il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha sottolineato che “per la prossima settimana pare non ci sia il rischio di cambio di colore per tutte le regioni tranne che per il Trentino Alto Adige”, che potrebbe diventare giallo.
Nell’ordinanza si legge che “tenuto conto dell’incidenza del virus e della sua diffusione anche nella variante comunemente nota come omicron, le misure di prevenzione hanno applicazione, fino al 31 dicembre 2021, anche per i soggetti provenienti in Sicilia dalla Repubblica del Sudafrica, dal Botswana, da Hong Kong, dallo Stato d’Israele, dalla Repubblica Araba di Egitto e dalla Repubblica di Turchia, compresi tutti coloro che abbiano soggiornato e/o transitato in questi Stati nei 14 giorni precedenti all’arrivo nel territorio siciliano”. Attualmente il controllo è già previsto per chi proviene, o nei 14 giorni precedenti alla partenza ha soggiornato o transitato, da Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, Malta, Portogallo, Spagna, Francia, Grecia, Paesi Bassi
“Coloro i quali, nei dieci giorni antecedenti la pubblicazione dell’ordinanza, hanno fatto ingresso nel territorio della Regione siciliana provenendo o essendo transitati dai questi Paesi – prosegue l’ordinanza – sono tenuti a darne comunicazione al Dipartimento di prevenzione dell’Asp territorialmente competente e al proprio medico di medicina generale al fine di essere sottoposti a test molecolare mediante tampone naso orofaringeo”. E “nel caso di soggetti positivi, si procede al sequenziamento delle eventuali varianti del virus nei laboratori regionali autorizzati”.
Inoltre “nell’imminenza dei rientri nell’Isola legati al periodo delle festività natalizie, le società di gestione degli aeroporti siciliani, di concerto con le Aziende sanitarie provinciali, valutano l’individuazione di ulteriori spazi infra-aeroportuali destinati alle attività di sorveglianza e adeguati ad accogliere un numero crescente di passeggeri”. “Tutti i passeggeri che arrivano negli aeroporti siciliani, quando provenienti dai Paesi per i quali non è previsto con ordinanza ministeriale o regionale il tampone obbligatorio all’arrivo, possono richiedere di essere sottoposti al test a titolo gratuito direttamente presso lo scalo – evidenzia l’ordinanza – Le stesse misure si applicano agli arrivi presso gli scali portuali, per i quali sarà cura delle Aziende sanitarie provinciali prendere contatto con le competenti Autorità portuali”.
Il provvedimento prevede che “alla luce del progressivo e necessario aumento delle attività di sequenziamento delle varianti del virus Sars-Cov-2 e, pertanto, della assoluta necessità di monitorare i dati di laboratorio al fine di attuare un’adeguata sorveglianza epidemiologica, il Dipartimento per la pianificazione strategica e il Dipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale della Salute provvedono alla ricognizione di tutti i laboratori attivi in grado di procedere al sequenziamento delle varianti e che operano nel territorio regionale e ne coordinano le attività, con il fine di aumentare progressivamente il numero dei tamponi sequenziati, garantendo gli stessi livelli e le stesse performance in tutte le province dell’Isola”.
Musumeci ha sottolineato la ripresa della campagna vaccinale, rilevando un + 31% di prime dosi nell’ultima settimana in Sicilia. Per il governatore l’impennata “può anche essere effetto dell’introduzione del super green pass. Sono convinto che nell’area no vax ci sia una fascia di cittadini cosiddetti non irriducibili, che per timore o insufficiente informazione rimane diffidente. Credo che con un provvedimento drastico e restrittivo, ovviamente straordinario, potremmo recuperare questa larga fascia di indecisi”.
Secondo il bollettino del Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico per la quinta settimana consecutiva nell’Isola prosegue la crescita della curva del Covid. L’incidenza, nella settimana 22-28 novembre, ha mostrato un aumento di 839 nuovi casi raggiungendo il valore di 96/100.000 abitanti (+ 21,9% % rispetto alla settimana precedente). Le province con i numeri più elevati restano Messina (135/100.000 abitanti, dato più alto del 35% rispetto alla media), Catania (133/100.000 abitanti, 33% in più rispetto alla media) e Siracusa (109/100.000, oltre il 9% in più rispetto alla media). Queste tre province, da sole, rappresentano oltre la metà (57%) dei nuovi casi registrati nell’Isola.
Confermato il trend della settimana scorsa, che vede tra i soggetti più colpiti dal virus quelli appartenenti alle fasce d’età scolare, e in particolare i ragazzi tra 11 e 13 anni (con un’incidenza 2,4 volte più alta rispetto alla media), tra i 6 e i 10 anni (23% di rischio in più) e tra i 3 e i 5 anni.
Nonostante siano aumentati i contagi, però, continuano a calare le ospedalizzazioni (151), che riguardano prevalentemente soggetti non vaccinati o con ciclo di vaccinazione incompleto. Resta stabile la letalità. Sul fronte della vaccinazione, nella settimana 24-30 novembre, si è registrato un boom delle terze dosi (+81,76% rispetto alla settimana precedente) e un incremento delle prime dosi (+30,81% rispetto alla settimana precedente). Complessivamente i vaccinati con dose aggiuntiva/booster sono 345.117.