Tredici dei diciotto pescatori di Mazara del Vallo rimasti sequestrati per 108 giorni nelle prigioni libiche nel 2020, hanno incontrato stamattina papa Francesco al termine dell’udienza generale. I marinai, dopo la liberazione nel dicembre 2020, avevano espresso il desiderio al vescovo monsignor Domenico Mogavero di voler incontrare papa Francesco. Oggi, a distanza di un anno dalla liberazione, il pontefice li ha incontrati.
“Grazie per la vostra testimonianza. Continuate nel vostro lavoro con impegno, noi vi saremo vicini – ha detto papa Francesco ai pescatori -. A distanza di un anno dalla drammatica esperienza del sequestro e della prigionia, desidero rinnovare a voi e alle vostre famiglie la mia solidarietà, il mio incoraggiamento e la mia preghiera”. Insieme ai marittimi c’erano le loro famiglie e poi i rappresentanti sindacali nazionali e territoriali di Cgil, Cisl e Uil, che sono stati vicini alle famiglie durante il periodo del sequestro. Papa Francesco aveva ricordato i 18 pescatori durante l’Angelus del 18 ottobre 2020.
“È un atto di riconoscenza e gratitudine nei confronti del Santo Padre – ha detto il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero – abbiamo voluto far conoscere a papa Francesco i volti di queste persone che hanno sofferto l’isolamento, le violenze e le torture”. A papa Francesco è stato donato il quadro-simbolo della liberazione e anche una copia del libro “Mazara rapita”, scritto da Francesco Mezzapelle e Max Firreri ed edito dalla Uila pesca, che racconta i lunghi 108 giorni di prigionia.