Sarà il piazzale davanti alla chiesa madre, a valle di via Trilussa, a circa 100 metri dal luogo della tragedia, a ospitare i funerali di Stato delle nove vittime del crollo di Ravanusa (10 con Samuele che è rimasto nel grembo della mamma). La cerimonia si svolgerà venerdì a partire dalle 16.30.
Il sindaco Carmelo D’Angelo ha proclamato il lutto cittadino a partire da oggi e fino al giorno dei funerali. “Questa immane tragedia si chiude con un bilancio pesantissimo di vite spezzate. Fino al giorno dei funerali – ha spiegato – ho dichiarato il lutto cittadino in ricordo di Piero, Carmela, Giuseppe, Selene, Angelo, Liliana, Calogero, Giuseppe ed Enza. Che Dio li abbia in gloria”. Soltanto due le superstiti, due anziane che erano tornate a casa, in via Trilussa, dopo aver partecipato, come d’abitudine, alla messa.
Intanto andranno avanti anche oggi le autopsie sulle salme delle vittime. Sui cadaveri verranno effettuate anche delle Tac. Il medico legale incaricato poi dovrà relazionare alla Procura di Agrigento che ha aperto, fin da subito, un’inchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. I magistrati si sono affidato a un pool di periti che sta già studiando le mappe della rete a gas metano di Ravanusa e che ha già fatto accesso nell’area della strage. I periti hanno un ampio mandato e quindi torneranno più volte in via Trilussa, così come nelle vie Della Pace, Galileo Galilei e Nuoro.
L’area della tragedia – circa 10 mila quadrati – è stata posta sotto sequestro ieri sera, dopo che sono state estratte le salme degli ultimi due dispersi: Calogero e Giuseppe Carmina, padre e figlio di 59 e 33 anni.
Stamattina incontro fra inquirenti e coordinatore dei consulenti per definire i prossimi passaggi dell’inchiesta aperta dalla Procura. I primi passi sono consistiti nell’audizione di alcuni responsabili di Italgas. Nelle informazioni ora sarà utilizzata una delega di indagine per le testimonianze, solo mediatiche, dei residenti che hanno segnalato in passato odore di gas e sospetti di perdite. Il coordinatore del team di esperti è il docente dell’università di Palermo, Antonio Barcellona.
Il docente dovrà, assieme agli altri componenti del team, accertare l’origine dell’esplosione e l’eventuale collegamento – che appare in realtà certo – con una fuga di gas. Barcellona ha già lavorato con la Procura di Agrigento in occasione delle indagini sulla cosiddetta strage della diga di Naro (Ag), dove morirono, il 9 ottobre 2017, due operai precipitati da 30 metri a causa della rottura di un cestello. Il docente ha lavorato alla ricostruzione tecnica del disastro incendiario, il 27 settembre del 2014, nella raffineria di Milazzo (Me).
Anche il premier Mario Draghi alla Camera ha ricordato tutte le vittime chiamandole per nome e per età: “Voglio prima di tutto ricordare le nove vittime dell’esplosione avvenuta l’11 dicembre a Ravanusa, in provincia di Agrigento. Ai loro cari, vanno le condoglianze del governo e mie personali. È essenziale che venga fatta luce al più presto su quanto accaduto per accertare le responsabilità. Episodi come questo non devono accadere e sono inaccettabili”.