Anche nello Stretto di Messina da stamani non si viaggia senza green pass, tutti i viaggiatori tra Messina e Villa San Giovanni per passare da una sponda all’altra dovranno essere muniti della certificazione verde. Già dalla prima corsa alle 6.40 decine di persone in fila e, oltre ad acquistare il biglietto, devono mostrare il green pass agli addetti della Caronte & Tourist al molo San Francesco.
Molti viaggiatori hanno accolto bene la novità. Giovanni, che viaggia con moglie e due figli ed era venuto per una breve vacanza in Sicilia, commenta: “Il provvedimento lo trovo giusto, noi siamo tutti vaccinati in famiglia e visto l’aumento dei contagi c’era la necessità di più controlli”. Dello stesso avviso Claudio e Francesco, studenti pendolari: “Siamo felici di questa decisione almeno si viaggia più tranquilli, non era normale che solo qui non ci fossero controlli”.
Tutti i passeggeri vengono controllati all’imbarcadero dei privati come a quello delle Ferrovie. Qualcuno non sapeva della novità e arrabbiato afferma: “Ora andrò a farmi il tampone. Ma da domani mi faccio il vaccino non è possibile farsi un tampone al giorno, ormai è come ci fosse l’obbligo vaccinale”.
E intanto arriva lo sfogo del comitato Eoliano per la tutela dei diritti fondamentali che sostengono come il green pass non possa essere applicato sui “mezzi marittimi da e per le Isole Eolie per violazione dei superiori principi di continuità territoriale, di proporzionalità, nonché in riferimento al divieto di discriminazione sancito dalla Costituzione e dalle norme Europee”. In una “diffida alla sua applicazione” inviata ai governi nazionale e regionale e alle istituzioni locali il comitato chiede “una deroga-modifica in riferimento all’obbligo” del certificato verde. Infatti, per utilizzare traghetti e navi veloci per e dall’arcipelago da oggi è obbligatorio il green pass.
“Ci riserviamo ogni più opportuna azione, anche risarcitoria, sia individuale che collettiva – afferma il presidente del comitato, l’avvocato Gianluca Corrado – che dovesse rendersi necessaria alla luce dell’evoluzione della situazione anche epidemiologica nel territorio delle isole Eolie. Nelle isole, nei precedenti 60 giorni, non è stato registrato alcun caso di contagio, sebbene siano stati eseguiti circa 5.000 tamponi. Per comprendere l’entità della discriminazione basti rilevare come diritti fondamentali, quale quello alla sanità o alla giustizia, sono oggi compressi in maniera inaccettabile per i residenti alle Eolie, atteso che le relative strutture pubbliche sono state sempre maggiormente depotenziate, e addirittura si teme una loro chiusura. Analoga sorte è già toccata ad altri servizi pubblici al servizio della comunità eoliana quali la condotta Agraria, l’ufficio distaccato dell’Inps e quelli per la riscossione regionale”.