L’orologio va avanti, l’apprensione aumenta. Il tempo scorre e non gioca a favore della sopravvivenza del titolo sportivo del Calcio Catania, dichiarato fallito mercoledì scorso.
Il temine del 2 gennaio fissato dal tribunale per la riscossione del credito di 600 mila euro vantato dal club nei confronti di Sigi e posto come condizione imprescindibile per la proroga dell’esercizio provvisorio si avvicina a grandi passi, ma nulla ancora si è mosso.
La riunione dei soci Sigi svoltasi ieri non è stata risolutiva. Diverse le assenze, a cominciare dall’azionista di maggioranza Gaetano Nicolosi, e nessuna decisione sostanziale. La società proprietaria del pacchetto azionario del Calcio Catania si è aggiornata a mercoledì pomeriggio per un nuovo incontro. Alcuni soci, secondo quanto emerso, si sarebbero detti disponibili a intervenire pro quota, altri non avrebbero invece offerto segnali in tal senso.
La città e i tifosi aspettano riscontri e soprattutto fatti, ossia quel versamento che permetterebbe ai rossazzurri di proseguire il campionato consentendo, nel contempo, l’avvio di una procedura competitiva per rilevare il titolo sportivo con accollo da parte dell’acquirente del debito sportivo, già quantificato in 2.948.792,00 euro alla data del 30 novembre 2021.
Intanto, tra due giorni, l’allenatore Francesco Baldini e la squadra si ritroveranno a Torre del Grifo per poi riprendere venerdì gli allenamenti in vista della partita in trasferta contro la Fidelis Andria, in programma domenica 9 gennaio. Ammesso che per allora il Calcio Catania sia ancora in vita.