CATANIA – La movida catanese, anzi la mala-movida, torna alla ribalta. Giovedì sera nella zona di piazza Teatro Massimo un ragazzo che passeggiava con la fidanzata è stato colpito al viso con un tubo di ferro. Gli autori dell’aggressione erano in due a bordo di uno scooter.
Sull’episodio è intervenuto, a nome dei pubblici esercizi di Assoesercenti – Unimpresa, Vincenzo Finocchiaro, esercente nel cuore della movida catanese. “Intanto, da parte di tutti i commercianti della zona – dichiara Finocchiaro – vogliamo esprimere solidarietà nei confronti di questa persona che, senza motivo, è stata vittima di un gesto folle. A tal proposito, cogliamo l’occasione di questo grave fatto, per chiedere ancora una volta che vengano effettuati controlli su strada, riferiti proprio al territorio, non alla movida o ai locali. Insomma, se ci fosse vigilanza, questa eviterebbe che moto e motorini, o persino le auto, possano entrare in un’area pedonale, come invece spesso accade”.
Il ristoratore sottolinea che il problema principale è la mancanza di un presidio delle forze dell’ordine o della polizia municipale, ma anche delle telecamere, così come da diverso tempo Assoesercenti – Unimpresa chiede, con le quali l’area pedonale sarebbe maggiormente sorvegliata e i malintenzionati sarebbero scoraggiati a commettere reati. “Se ci fosse stata sorveglianza questo episodio non sarebbe avvenuto – aggiunge Finocchiaro -. In questo momento sembra di vivere ‘nella terra di nessuno’ e per questo ci appelliamo all’amministrazione, ma anche alla Prefettura che ci convoca sempre per discutere sulle regole da rispettare all’interno delle attività, senza spendersi invece per il territorio e per la zona dove operiamo, perennemente a rischio, proprio all’esterno. A nulla sono valse le numerose riunioni, anche l’ultima con la commissione consiliare Urbanistica presieduta da Manfredi Zammataro, se poi il territorio non è controllato, specie nel centro storico, dove si trovano numerosi locali ben frequentati da cittadini e turisti”.