PALERMO – Diversi deputati sarebbero stati sondati per capire la disponibilità a ricevere i voti del centrodestra come grande elettore e mettere così sotto scacco il governatore Nello Musumeci per farlo arrivare quarto in modo da lasciarlo fuori dal voto per il Quirinale. A rivelare il tentativo è un big del centrodestra, all’indomani della bagarre che in Assemblea ha certificato la spaccatura tra un pezzo dello stesso centrodestra e il presidente Musumeci.
Il piano, che sarebbe stato organizzato dai più critici nei confronti del presidente della Regione, non è andato in porto perché nessun parlamentare se l’è sentita di forzare così tanto la mano. Dunque non sarebbe stata solo una idea dei falchi, come trapelava alla vigilia del voto per i grandi elettori del Capo dello Stato, ma una vera e propria strategia, tramontata solo perché nessuno si è reso disponibile. E’ scattato così il piano B: fare arrivare il governatore alle spalle del candidato delle opposizioni, Nunzio Di Paola, che ha ricevuto i voti dei franchi tiratori del centrodestra.
Intanto i partiti parlano di “indignazione” per lo sfogo di ieri sera del governatore Musumeci che ha annunciato l’azzeramento della giunta definendo quei parlamentari “disertori, “ricattatori”, “scappati di casa”, “vili”, pavidi”. Come alcuni assessori, anche i partiti hanno appreso dal social network la scelta del governatore di azzerare l’esecutivo, avrebbero invece voluto prima un confronto per analizzare quanto accaduto in Assemblea regionale.
Secondo quanto emerso da fonti vicine al governo regionale, l’azzeramento della giunta avverrà dopo il via libera all’esercizio provvisorio.