di Alberto Cigalini.
Sarebbe servito Gianni Di Marzio con il suo spirito partenopeo, la battuta pronta, la capacità di sdrammatizzare. Sarebbe servito lui, il tecnico dei 40 mila all’Olimpico scomparso ieri, per prendere per il verso giusto questo 3-3 di Bari. Un risultato che è lo specchio del Catania di oggi. Coraggioso e sbadato, generoso e fragile. Emozionante, nel bene e nel male.
Prima di tutto, però, il pari del San Nicola dice una cosa. La più importante: il Catania è vivo. E lo è grazie a un cuore enorme, quel cuore che sta permettendo a questo gruppo di ragazzi di restare sul pezzo nonostante la dichiarazione di fallimento, l’esercizio provvisorio, il bando per la vendita del ramo sportivo del club, un mercato improntato al contenimento dei costi. Abbastanza per ammazzare un toro. O per mollare con l’aiuto di un alibi di ferro. E invece no. I rossazzurri se la giocano eccome mettendo seriamente in difficoltà una capolista tutt’altro che irreprensibile.
Ritoccato giocoforza in ogni reparto tra squalifiche, acquisti e cessioni, il Catania del San Nicola è una squadra sfrontata e feroce quando attacca. Greco è un satanasso che copre tutto il campo, Russini sgomma alla sua maniera e Moro, beh, non ha bisogno di presentazioni. Quando il centravanti padovano firma il diciannovesimo gol stagionale, trasformando come ormai consolidata abitudine un rigore guadagnato da Russini con un’accelerazione che Di Gennaro interrompe franandogli addosso, il vantaggio sembra quasi naturale per una squadra propostasi in avanti con decisione sin dai primi minuti.
Peccato che il rovescio della medaglia sia rappresentato dall’immediato pari di Antenucci, che slalomeggia troppo facilmente in area tra Ercolani e Monteagudo sorprendendo l’incerto Stancampiano sul primo palo. Ma il Catania, che si giova anche della prova ordinata di Cataldi in mezzo, ha temperamento e non fa un passo indietro. Al contrario, avanza. E raddoppia con un’incursione del moto perpetuo Greco, bravo a leggere in anticipo un passaggio orizzontale dello svagato Di Gennaro e a involarsi verso la porta per battere Frattali. E non basta, visto che dopo due tentativi pericolosi di Antenucci è ancora Greco a sfiorare il tris con un’incursione delle sue.
Poco male: il 3-1 arriva lo stesso. Lo firma Biondi, altro elemento in crescita, ribadendo in porta un pallone respinto da Frattali dopo una spettacolare rovesciata di Moro su cross di Greco. Potrebbe essere l’allungo decisivo, ma il Catania si complica la vita, stavolta con l’aiuto dell’arbitro che assegna al Bari un rigore che non c’è per una caduta in area di Cheddira su chiusura di Pinto: Antenucci trasforma dagli undici metri e riapre un match che i rossazzurri potrebbero chiudere con Moro e Biondi, le cui conclusioni da ottima posizione finiscono fuori bersaglio.
Il castigo si materializza sotto forma di ennesimo svarione difensivo: Ercolani si lascia malamente scavalcare da un lancio lungo di Terranova per Cheddira, che di testa beffa Stancampiano, fattosi trovare nella terra di nessuno. Il Bari tenta il ribaltone nel finale ancora con Cheddira – determinante il suo ingresso in campo al posto dell’infortunato Botta – ma il Catania porta a casa almeno il pari. La ricompensa minima per un gruppo che sta dando il massimo.
BARI-CATANIA 3-3
Bari (4-3-1-2): Frattali 6; Pucino 5.5 (36′ st Belli sv), Terranova 5, Celiento 5, Mazzotta 5 (15′ st Ricci 6); Mallamo 6, Di Gennaro 4.5 (1′ st Citro 5), D’Errico 6.5; Botta 6 (42′ pt Cheddira 7.5); Antenucci 7, Marras 5.5 (36′ st Simeri sv). In panchina: Polverino, Plitko, Gigliotti, Di Cesare, Lollo, Paponi. Allenatore: Mignani 6.
Catania (4-3-3): Stancampiano 4.5; Albertini 5.5, Ercolani 4.5, Monteagudo 5.5, Pinto 5.5 (24′ st Izco 5.5); Provenzano 6, Cataldi 6.5 (32′ st Simonetti sv), Greco 8 (46′ st Zanchi sv); Biondi 7 (32′ st Russotto sv), Moro 7, Russini 7 (24′ st Ropolo 5.5). In panchina: Sala, Sipos, Frisenna, Bianco. Allenatore: Baldini 7
Arbitro: Cascone di Nocera Inferiore 5
Reti: 17′ pt Moro (rig), 19′ pt Antenucci, 14′ st Antenucci (rig), 35′ pt Greco, 13′ st Biondi, 27′ st Cheddira.
Note: spettatori 3.982 (6 ospiti). Ammonito dalla panchina l’allenatore in seconda del Catania, Mularoni. Ammoniti Di Gennaro, D’Errico, Pinto, Albertini, Stancampiano, Russini, Pucino, Provenzano, Ercolani, Cataldi. Angoli: 6-3. Recupero: 3′; 6′.