La presenza di Djokovic in Australia “potrebbe rappresentare un rischio per la salute della comunità” e “portare a un’impennata di disordini”. E’ quanto si legge nella memoria presentata in tribunale dal ministro dell’Immigrazione Alex Hawke per motivare la revoca del visto al tennista serbo.
Djokovic incoraggia il “sentimento anti-vaccino” e potrebbe dissuadere gli australiani dal richiamo, in una fase in cui Omicron si diffonde molto rapidamente. La Corte federale deve decidere nelle prossime ore se espellere il campione, ora in stato di fermo al Park Hotel di Melbourne o permettergli di partecipare agli Open.