CATANIA – Dopo circa 17 ore di viaggio nell’atmosfera, le onde acustiche prodotte dall’esplosione dell’Hunga Tonga-Hunga Ha’apai sono giunte sull’Etna e sono state registrate dalla rete infrasonica permanente che opera sul vulcano. Le onde acustiche non erano udibili perché erano al di sotto delle frequenze (meno 20 Hz) che l’orecchio umano può percepire, ma la rete infrasonica dell’Etna è stata progettata proprio per questo, per rilevare questo ruggito silenzioso dei vulcani.
“Hunga 2022 infrasuono” è stato ricostruito sul sito Ingvvulcani da tre ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (sotto la grafica Ingv) di Catania: Eugenio Privitera, Mariangela Sciotto e Alessandro Bonforte. La registrazione è avvenuta tramite la Stazione di Serra la Nave, a circa 1.800 metri sul versante meridionale dell’Etna, dalla sera del 15 alla mattina del 16 gennaio scorsi. La distanza tra i due vulcani è di circa 18.000 chilometri, ma sottolineano i ricercatori, “il rombo è arrivato da noi, agli antipodi del pianeta, molto diluito nel tempo ma in tutta la sua impressionante potenza”.