Suo malgrado, Sergio Mattarella sarà ancora il presidente della Repubblica. E’ stato rieletto in Parlamento con un plebiscito e un applauso di quattro minuti al raggiungimento del quorum. Aveva manifestato chiaramente l’intenzione di ritirarsi ma ha ceduto alle pressioni dei capigruppo, che vista la situazione di stallo sono andati al Quirinale per chiedere il sì del capo dello Stato. E Mattarella si è messo a disposizione. “Avevo altri piani, ma se serve ci sono”, avrebbe detto.
Così l’ottava votazione ha portato alla conferma dell’ottantenne palermitano. Il premier Mario Draghi ha prima visto Mattarella e poi ha chiamato i leader dei partiti sostenendo l’opportunità di un nuovo mandato “per il bene e la stabilità del Paese”. Tutti si sono allineati nella maggioranza. Unico dissenso quello di Fratelli d’Italia, che ha votato per Carlo Nordio.
Mattarella è stato rieletto con 759 voti su un totale di 983 presenti e votanti. Non supera dunque il record registrato da Pertini che fu eletto con 832 voti, ma diventa il secondo capo dello Stato più votato. Ciampi fu eletto con 707 voti. Nel 2015 Mattarella ottenne 665 voti su un totale di 995 grandi elettori votanti. Nel corso dell’ottava votazione hanno ottenuto preferenze anche Di Matteo (37), Berlusconi (9), Belloni (6), Casini e Draghi (5). Casellati ha incassato 4 voti, Cassese 2 come Pera, Giorgetti, Primo De Nicola, Filippo Grassia. I voti dispersi sono stati pari a 18, le schede bianche 25, le nulle 13.
Intanto Giuliano Amato è il nuovo presidente della Corte Costituzionale, eletto all’unanimità. Una sorta di premio di consolazione per il torinese di 83 anni, più volte nominato come possibile successore di Mattarella. E’ il giudice costituzionale con maggiore anzianità, rimarrà in carica 8 mesi prima del termine del mandato di 9 anni.