La variante Omicron dilaga in Sicilia e con l’approssimarsi della ripresa delle lezioni scoppia il caso scuola.
“Quello che temevamo – spiega il presidente della Regione, Nello Musumeci – si sta puntualmente verificando. Ricevo da centinaia di sindaci e da moltissimi presidi sollecitazioni per rinviare la ripresa delle attività scolastiche prevista dal governo centrale per lunedì 10 gennaio. Avevamo anticipato al ministro che con queste norme nazionali sulla riapertura delle scuole sarebbe stato il caos, va ricordato infatti che in zona gialla le Regioni non hanno autonomia nel determinare la sospensione delle attività scolastiche. Ho appena scritto al presidente Draghi rappresentando la gravità della situazione delle ultime ore e ribadito le stesse perplessità da noi espresse nel confronto Stato-Regioni dei giorni scorsi. Valuteremo attentamente nelle prossime ore l’evolversi del contagio per valutare eventuali ulteriori provvedimenti”.
Intanto in alcuni Comuni i sindaci hanno già preso l’iniziativa disponendo con un’ordinanza la chiusura delle scuole e la didattica a distanza. E’ il caso di Messina (dal 10 al 23 gennaio), Gravina di Catania (10-12 gennaio), Misilmeri, Caccamo e dei comuni nel comprensorio tirrenico-nebroideo ricadenti nel distretto sanitario di Sant’Agata Militello.
Molto critico sul ritorno in classe il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “In riferimento alla disposta ripresa delle lezioni in presenza a partire da lunedì 10 gennaio, considerato che una percentuale elevatissima di positivi viene individuata tra i cittadini in età scolare e soprattutto tra i minori non vaccinati che frequentano la scuola primaria, di fronte allo stress delle strutture ospedaliere, alle file di ambulanze davanti ai nosocomi cittadini, alla mancanza di mascherine Ffp2, riaprire le scuole in presenza già a partire da lunedì è un atto irresponsabile. Faccio appello al governo nazionale e regionale affinché possano rinviare l’apertura delle scuole in presenza e istituire invece la Dad a tutela della salute di tutta la comunità scolastica. Le Asp provinciali, inoltre, sono in grave ritardo con i tracciamenti e con le verifiche dei tamponi, ciò non consente di avere dati certi sui positivi. Ritengo che un’apertura debba prevedere sicurezza per alunni e familiari, fortemente ed unanimemente preoccupati per il dilagare dei contagi”. Orlando, infine, ha richiamato il governo nazionale affinché “estenda l’obbligo vaccinale perché non è più una scelta ma un atto urgente”.